L'influencer racconta del periodo difficile che ha attraversato quando aveva 20 anni nel tentativo di sfondare come modella
Paola Turani è un libro aperto con i suoi follower e con loro affronta anche gli argomenti più difficili. In un lungo sfogo social l'influencer racconta di un periodo buio che ha attraversato tanti anni fa, quando faceva la modella a Parigi: "Avevo vent’anni quando, in seguito a una forte pressione psicologica e un meccanismo malato per cui le taglie erano sempre più piccole, iniziai a mangiare meno, a saltare i pasti, poi a non allenarmi più per paura di 'ingrossare' e infine a mangiare solo una mela al giorno" ha rivelato. Fortunatamente si è lasciata alle spalle l'incubo, ma ci tiene a condividerlo: "Non so se queste parole potranno aiutare qualcuno, ma è giusto parlarne".
© Tgcom24
La bellissima Paola Turani condivide con i follower la sua esperienza, prendendo il via dalla nuova legge di Bilancio appena approvata: "Il fondo per il contrasto dei Disturbi dell’alimentazione è follia. È inammissibile se si pensa che i DCA sono la prima causa di morte tra i giovani (Escludendo gli incidenti stradali) Di conseguenza verranno chiusi reparti, licenziati professionisti, molti pazienti e le loro famiglie si ritroveranno da soli ad affrontare situazioni difficili senza supporto perché i DCA necessitano di una terapia psicologica e fisica complessa che troppe volte si tende a sminuire o, peggio ancora, a ignorare" scrive l'influencer bergamasca, prendendo una posizione netta. Questo le dà lo spunto per raccontare la propria storia quando, giovane modella, mangiava solo una mela al giorno per restare negli standard imposti.
Paola Turani racconta ai follower: "Vivevo a Parigi, fare la modella non era semplice: molta competizione e standard altissimi. Ero finita intrappolata in un circolo vizioso pericolosissimo innescato nella mia testa, ma io amavo troppo il mio lavoro. Mi ero isolata da tutti, perché la malattia questo fa. Ti toglie tutto. Ricordo che più dimagrivo e più i miei agenti erano soddisfatti, io lavoravo di più. 'Non sei mai abbastanza magra per Parigi' dicevano. Per fortuna ha avuto la forza di reagire: "Un ambiente tossico, un circolo vizioso dal quale sono riuscita a staccarmi solo qualche anno dopo capendo che la mia vita contava molto di più di una stupida taglia e che se avessero voluto, mi avrebbero scelta anche con qualche chilo in più. Ma soprattutto, che stare con amici e famiglia aveva un valore troppo alto per perderlo".
Per fortuna quella di Paola Turani è una storia a lieto fine: "Così tornai a casa. Continuai a lavorare, ma alle mie regole. E andò pure meglio! Ripresi ad uscire, a divertirmi. Così iniziò un lungo percorso, un lavoro di auto-accettazione che non sempre andava di pari passo con i canoni estetici imposti dalla moda a quel tempo, raggiungendo il mio prezioso equilibrio esteriore ma soprattutto interiore", ha scritto nel suo post social condividendo alcuni scatti che la ritraggono giovanissima e magrissima.
Ora Paola Turani è una persona nuova. Vive a Bergamo con il marito Riccardo Serpella (che ha da poco compiuto 50 anni) e il figlio Enea e tutti e tre stanno per trasferirsi in una megavilla che stanno rimettendo a nuovo e che dovrebbe essere pronta a breve. Sul suo profilo Instagram l'influencer parla volentieri e a cuore aperto della sua quotidianità e ciò le causa spesso attacchi dagli hater. I suoi sfoghi nelle fasi più complesse della maternità le sono valsi parole feroci e vari insulti ma a volte anche il suo fisico viene preso di mira da chi lo giudica troppo ossuto e "scheletrico". Lei ha sempre rimandato al mittente le accuse, senza tirarsi indietro davanti allo scontro: il suo è un corpo sano, e la modella non rinuncia a un piatto di pasta quando si presenta l'occasione. Anche se svela che per essere in forma si è data qualche regola: "Semplicemente più proteine e meno carboidrati. No fritti e schifezze varie".