Linguaggi non verbali

Gli piaci? Si capisce da come ti parla

L'interesse si rivela nel tono roco per lei e acuto per lui

07 Ott 2013 - 14:13
 © Getty

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Il miglior barometro che rivela il gradimento di una persona per un soggetto del sesso opposto si nasconde nel tono di voce. Quando una voce femminile si abbassa nei toni gravi e suadenti, e, viceversa, una maschile sale di tono e si fa più acuta all'improvviso, il segnale è chiaro: queste persone si trovano in presenza di un membro del sesso opposto dal quale si sentono attratti. Insomma, se il nostro interlocutore si comporta in questo modo nei nostri confronti e a nostra volta lo troviamo piacevole, è il momento di dimenticare la timidezza e farsi avanti: le possibilità di successo sono ottime.

Lo dimostra una ricerca americana, realizzata dell'Albright College in Pennsylvania e pubblicata sulla rivista "Journal of nonverbal behaviour". Questo fenomeno del cambiamento del tono di voce rispetto a quello consueto, che utilizziamo ad esempio per rivolgerci ad amici o familiari, si osserva secondo gli scienziati con particolare evidenza quando si parla al telefono, una situazione in cui i due potenziali partner non possono vedersi e devono quindi esprimere il proprio interesse solo affidandosi alla propria voce.

Gli esperti sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato il comportamento di 24 persone innamorate, che avevano intrapreso una relazione da poco tempo. Ai volontari è stato chiesto di chiamare il proprio partner e successivamente un amico o amica; in entrambi i casi la conversazione doveva comprendere la stessa serie di domande generiche. Le telefonate sono state registrate, divise in spezzoni e sottoposte ad altri volontari, chiamati a giudicare la sensualità, la dolcezza e il grado di romanticismo delle conversazioni. La scoperta è stata che, pur ascoltando una frazione molto breve di conversazione (a volte solo due secondi) chi doveva giudicare era in grado di intuire facilmente dal semplice tono della voce se la telefonata fosse stata fatta al partner o a un semplice amico. Non solo: nelle telefonate alla persona amata emergeva anche una sfumatura di nervosismo in più, spia di un maggior timore di essere rifiutati.

La professoressa Susan Hughes, che ha condotto la ricerca, spiega: "Quando si parla con il partner si cerca una maggiore connessione, quella che fa dire 'Sono qui per te' e tutte le altre persone in questo momento non contano".

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