L'uncinetto diventa trendy e conquista anche i giovani (maschi)
Chi è convinto che il lavoro all'uncinetto sia una cosa da vecchiette alzi la mano: non c'è niente di più sbagliato. Il crochet, naturalmente rivisitato e in versione glamour, piace molto ai giovani, anche maschi. Lo dimostrano due giovanotti tedeschi che hanno trasformato il vecchio crochet in una nuova tendenza per la moda neve, naturalmente in veste coloratissima e spiritosa, facendo di una linea di cappelli e berretti all'uncinetto un vero must have dell'inverno. La moda del "myboshi", così si chiama il berretto, è rimbalzata dalle piste innevate a Vicenza, dove si è appena conclusa la fiera "Abilmente", con le più belle proposte per la manualità creativa.
Il "myboshi", nonostante il suo nome giapponese, non è una novità: è il classico copricapo "fai da te" in cui un'intera generazione di bambine e ragazze si è cimentata a scuola negli anni Settanta. Il nome viene dal termine giapponese "boshi", che significa cappello. L'aggettivo possessivo "my" indica chiaramente il fatto che ogni pezzo è unico e caratterizza chi lo ha creato o chi lo indossa. Il simpatico e caldissimo cappellino è ormai un simbolo della vita semplice, senza barriere e stereotipi, oltre che di creatività individuale, e impazza tra sciatori e snowboarder di Svizzera, Austria, Germania. Piace anche al sesso forte, tanto che molti ragazzi si cimentano con gomitoli e uncinetti per creare il proprio. Del resto, gli inventori del myboshi, che ora è diventato anche un marchio, sono due giovanotti bavaresi appassionati di snowboard, Thomas e Felix. L'idea è nata per gioco: in Giappone, durante un meeting per istruttori di sci: qui i due ragazzoni si sono lasciati coinvolgere in una sfida al crochet da una collega spagnola e hanno scoperto che si trattava di un modo piacevole per occupare le serate. Al loro ritorno, l'idea di creare da sé il proprio berretto si è trasformata in un lavoro ce in un business che ha coinvolto le famiglie di entrambi a 40 collaboratrici senior. Oggi i due giovani sono diventati veri e propri personaggi, intervistati da giornali e tv, invitati a eventi e seguiti da oltre 25.000 fan su FB.
Insomma, il "myboshi" riporta in primo piano l'abitudine di fare la maglia come modo giovane e creativo di scaricare lo stress, guadagnarsi la soddisfazione di realizzare qualcosa di unico con le proprie mani e sentirsi parte di una tribù. Creare un myboshi è molto semplice e davvero alla portata di tutti: bastano circa tre ore per crearne uno, con o senza pon pon, con visiera o a trecce, multicolor o a tinta unita. In due anni sono state vendute oltre 160 tonnellate di filato in 2500 negozi e i berretti sono oggi distribuiti in tutto il mondo: Germania, Francia, Inghilterra, Austria e Svizzera ma anche in Australia, USA e Cile. Nel nostro Paese il berrettino all'uncinetto arriva ora grazie all'azienda francese di filati DMC: si potranno acquistare i kit per realizzare il proprio in oltre 1.000 mercerie e negozi di hobbistica su tutto il territorio italiano. Per creare un myboshi non servono grandi abilità: i punti sono quelli base dell'uncinetto, come la catenella, la maglia bassa e la maglia alta. Per un cappellino bastano tre gomitoli di lana myboshi, disponibile in 36 varianti di colore (30% lana Merino superwash e 70% acrilico), un uncinetto n.6 e le istruzioni contenute in un mini libro o in un kit creazioni/libro. Per saperne di più, sito internet www.dmcmyboshi.com/it/