L'esponente di Fratelli d'Italia ha pubblicato su Facebook le foto di alcune parlamentari con un look, a suo dire, inadatto. E si scatena il dibattito sul dress code in Aula. Giusy Versace: "Serve più decoro". Salvini: "A me non dispiace..."
L'abbigliamento può essere considerato uno dei problemi da affrontare con l'arrivo dell'estate. Perché col caldo, si sa, tutto diventa più faticoso, compreso riuscire a rimanere eleganti indossando camicia o giacca. E allora spesso, in questo periodo dell'anno, si apre il dibattito sul dress code opportuno, specialmente nei luoghi pubblici: negli uffici ma anche, in questo caso, nell'Aula di Montecitorio. E a sollevare la questione ci ha pensato Federico Mollicone, deputato di Fratelli d'Italia.
"Montecitorio beach" - Sulla sua pagina Facebook, infatti, Mollicone ha attaccato il look troppo "audace" e le scollature di alcune colleghe. "Benvenuti a Montecitorio beach", ha scritto nel post, inserendo anche alcune foto come prova di un'eccessiva libertà nel vestire da parte di alcune deputate.
Gli uomini non possono stare senza giacca, e le donne? - "I temi sono rispetto per l'Aula e pari opportunità, poi ognuno si veste come preferisce, ma se gli uomini - giustamente - non possono stare in aula senza giacca, credo che anche le colleghe possano indossare almeno una camicetta o una maglietta. O no?", si è chiesto il deputato di FdI. Mollicone ha poi concluso: "Così detto con leggerezza senza acrimonia, dopo essermi tolto la giacca in aula come gesto simbolico ed essermi beccato un richiamo formale dal Presidente Rosato".
La petizione di Giusy Versace - Ma la questione del dress code a Montecitorio non finisce di certo qui. Perché Giusy Versace, atleta paralimpica e figlia del cugino dello stilista Gianni, ha promosso una petizione proprio per ottenere maggior decoro. La Versace, inoltre, ha espressamente chiesto al presidente della Camera, Roberto Fico, di richiamare alcune colleghe a un "abbigliamento idoneo".
"Roba da cubiste impazzite" - La Versace, come spiegato al Corriere della Sera, sta raccogliendo firme (tra cui quelle di Carfagna e Gelmini) per dire basta a certi vestiti o scollature inopportune. "Qua c'è chi sfila con dei completini che saranno pure griffati ma di certo sono inopportuni e sembrano dei copricostumi. Roba da cubiste impazzite, non ne potevo più", ha detto. "Questi sono luoghi che impongono un certo decoro, in Chiesa o in tribunale non si entra nudi", ha aggiunto la Versace.
"Non è sciatteria, è moda" - Maria Pallini del M5s, invece, sempre tramite le colonne del Corriere, ha parlato di "solite esagerazioni": "Oggi non ho messo la giacca perché fa un caldo pazzesco ma ognuno si veste come meglio crede purché, sia chiaro, si rispettino sempre le istituzioni e i colleghi". La Pallini ha poi aggiunto di "non aver bisogno di una norma per sapere come devo vestirmi. Quelle che per voi sono infradito, in realtà sono scarpe-gioiello e anche molto costose. Non è sciatteria, è moda", ha concluso.
Salvini: "Scollature? Non mi dispiacciono..." - Brevissimo, ma altrettanto chiaro, il commento del vicepremier Matteo Salvini. A chi gli ha chiesto un parere sulla denuncia di Mollicone e sulla questione del dress code, il ministro dell'Interno si è limitato a dire: "Le scollature? A me non dispiacciono".
Santanché e Serracchiani - "Una volta c'era il dress code, non potevamo entrare sbracciate o senza calze. Oggi invece sembra di stare al Twiga", ha commentato Daniela Snatanché (Fratelli d'Italia). Parere diverso, invece, quello espresso dalla dem Debora Serracchiani: "Nessun regolamento si potrà mai sostituire al buon gusto".