contro il "revenge porn"

"In carcere chi posta video hot privati senza alcun consenso": largo consenso alla proposta di legge M5s

La senatrice Evangelista: "Lavoriamo per evitare che si ripetano casi come quello di Tiziana Cantone"

03 Mar 2019 - 12:30
 © -olycom

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Multa fino a 2mila euro e reclusione da uno a cinque anni per chiunque pubblica “attraverso strumenti informatici o telematici immagini o video privati aventi esplicito contenuto sessuale senza il consenso delle persone che sono ritratte”. E' questo il contenuto della proposta di legge presentata dalla senatrice M5s Elvira Evangelista e che sta raccogliendo adesioni dalle diverse forze politiche unite nell’intento di introdurre anche in Italia un reato, il “revenge porn”, già riconosciuto in Germania, Israele, Regno Unito e in trentaquattro Stati degli Usa. Una battaglia nata nella scorsa legislatura su iniziativa dell'ex presidente della Camera Laura Boldrini ed alcune associazioni come Insieme in Rete e I Sentinelli anche con lo scopo di evitare che si ripetano casi come quello che ha coinvolto Tiziana Cantone, la giovane napoletana che si tolse la vita il 13 settembre 2016, dopo che un suo video hard girato dall’allora fidanzato era diventato virale in Rete.

“La proposta di legge che ho presentato”, spiega la senatrice Evangelista sul Blog delle Stelle, “punisce gli autori di questi comportamenti, non solo chi pubblica immagini o video, ma anche chi li diffonde, prevedendo delle aggravanti in base al rapporto esistente tra autore e vittima e in caso di morte del soggetto coinvolto".

“Nell’ipotesi in cui il fatto venga commesso dal coniuge, anche separato o divorziato o da una delle parti tra coloro che hanno contratto un’unione civile”, si legge nella testo della proposta, “o da chi al momento della commissione del fatto è legato alla persona offesa da una relazione affettiva o lo è stato in passato”, è previsto un inasprimento di pena con la reclusione da due a sette anni e una multa da 1.500 a 3mila euro.

Nel caso in cui la pubblicazione di immagini o video privati a esplicito contenuto sessuale “causi la morte della persona offesa”, la reclusione per gli autori va dai sei ai dodici anni e la multa da 10mila e 80mila euro. Per chi diffonde tale materiale la pena della reclusione e della multa è ridotta della metà rispetto a chi gira i video o scatta le immagini.

"Occorre inoltre responsabilizzare in modo tangibile i gestori delle piattaforme e delle applicazioni attraverso le quali si effettua il revenge porn al fine di ottenere la rimozione immediata delle immagini incriminate”, aggiunge Evangelista. “Un'attenzione particolare questa proposta di legge l'ha rivolta ai minori e agli studenti, nel convincimento che solo un uso consapevole di internet e dei social mediante un adeguato intervento educativo possa metterli al riparo dalle insidie dei social network e possa costituire efficace prevenzione e contrasto della fattispecie criminosa, che deve essere prevista e punita dal nostro ordinamento".

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