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Nel volume "La nostra libertà" tutti i discorsi del Presidente della Repubblica per la Festa della Liberazione: un viaggio nella storia, nella coscienza civile e nell’identità democratica dell’Italia
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Sarà un 25 aprile diverso, quest’anno, per il presidente della Repubblica. Dopo l’intervento a cui si è sottoposto nei giorni scorsi per l’impianto di un pacemaker, Sergio Mattarella vivrà la Festa della Liberazione lontano dalle piazze d’Italia, ma con la consueta intensità morale che da sempre accompagna le sue parole in questa ricorrenza. E proprio le sue parole tornano in libreria: nel volume "La nostra libertà" (Interlinea, collana “Alia”, 112 pagine, 12 euro) vengono raccolti i discorsi pronunciati in occasione del 25 aprile nel corso dei suoi mandati.
Non si tratta di una semplice raccolta istituzionale, ma di un cammino attraverso la memoria, l’identità democratica e il senso profondo della cittadinanza. "La festa della Liberazione è un incitamento a tenere la schiena dritta, a essere fedeli a noi stessi", afferma Mattarella in uno dei passaggi più intensi. Il libro, con una nota introduttiva di Gianfranco Astori, segue le tappe simboliche del 25 aprile: da Milano a Marzabotto, da Roma a Vittorio Veneto.
Nel discorso tenuto proprio a Vittorio Veneto nel 2019, riproposto integralmente da Tgcom24 su gentile concessione della casa editrice Interlinea, emerge con forza il tributo alla Resistenza veneta, al coraggio delle donne e degli uomini che, spesso senza armi, opposero dignità alla barbarie nazifascista. "Se oggi, in tanti, ci troviamo qui e in tutte le piazze italiane è perché non possiamo, e non vogliamo, dimenticare il sacrificio di migliaia di italiani, caduti per assicurare la libertà a tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni".
In un tempo in cui la memoria rischia di scolorirsi o di essere strumentalizzata, la nostra libertà si propone come una bussola. Non per celebrare un passato intoccabile, ma per alimentare il presente di valori concreti. Perché, come ricorda il partigiano Teresio Olivelli nelle ultime righe dell'intervento tenuto sei anni fa da Sergio Mattarella: "Non vi sono liberatori. Solo uomini che si liberano".