Loris Corradi è diventato il bersaglio di aspre critiche provenienti dai social e dal mondo politico: "Vergognoso e non fa ridere". Lui si scusa: "Stavo friggendo, non ho pensato alla maglietta"
Una maglietta rossa con uno slogan sessista, "Se non puoi sedurla...puoi sedarla", sta mettendo sulla graticola il vicesindaco di Roverè Veronese, un paese della Lessinia. Loris Corradi è stato duramente criticato sui social. L'amministratore l'ha sfoggiata domenica, salendo sul palco della sagra del paese, per l'estrazione della lotteria. L'uomo è stato eletto in una lista civica di centro destra e tra il 2017 e il 2018 si era avvicinato a Fratelli d'Italia. Il partito in una nota, però, prende le distanze dal vicesindaco che si è pubblicamente scusato.
La vicenda è divenuta di dominio pubblico grazie alla lettera indignata di una signora, presente alla sagra, pubblicata qualche giorno dopo dal quotidiano "L'Arena" di Verona: "Mi chiedo cosa pensino le donne veronesi della battuta e del messaggio lanciato da un rappresentante delle istituzioni... A me e alle amiche sedute al mio tavolo non ha fatto per niente ridere", ha scritto la signora.
Da lì la protesta per la t-shirt sessista è divenuta virale, soprattutto su Facebook, con messaggi di censura nei confronti di Corradi, giunti anche da donne della Lega: "Non credo che le donne ridano, nemmeno le donne della Lega, dai. Non credo", ha scritto un'assessora leghista di Sona, un altro paese del veronese.
Il sindaco di Roveré, la leghista Alessandra Ravelli, tenta di ricostruire l'accaduto: "Loris non sarebbe dovuto salire sul palco, lo hanno chiamato in fretta e furia. Si è tolto il grembiule e sotto indossava quella maglietta. Non se n'è nemmeno reso conto. Condanno la scritta ma è stata una leggerezza" spiega sui giornali locali.
In una nota il Carroccio ha smentito che Corradi fosse leghista come antecedentemente era stato scritto: "Il vicesindaco non è tesserato della Lega, ma è un esponente di FdI di cui è anche è stato nominato coordinatore locale del partito nel 2018". "Corradi non fa parte del mondo Lega e non ne conosce ideali e programmi. Da sempre la Lega è in prima linea per difendere i diritti delle donne in ogni contesto sociale. Chiediamo quindi che gli organi d'informazione che hanno diffuso la notizia errata correggano immediatamente", ha concluso la nota.
Sulla questione è intervenuto Ciro Maschio, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Verona, precisando che "Corradi non rappresenta Fratelli d'Italia a Roveré Veronese. Eletto in una civica, Corradi si era avvicinato al partito tra il 2017 e il 2018 ma si era poi allontanato perché critico su alcune scelte. In ogni caso le parole scritte sulla maglietta da lui indossata sono totalmente incompatibili coi principi e valori di Fratelli d'Italia e con la partecipazione al nostro movimento.
"Rispetto le donne - ha chiarito Corradi - e chiedo scusa pubblicamente a tutti. Ero ai fornelli intento alla frittura delle patatine, mi sono tolto il grembiule e sono salito sul palco senza pensare alla maglietta che indossavo e tantomeno a quella scritta".