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Il Capo dello Stato nel Comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di Covid-19: "Da qui riparte l'Italia del coraggio"
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"Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Codogno,il Comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di coronavirus nella notte fra il 20 e il 21 febbraio. "Da qui riparte l'Italia del coraggio", ha aggiunto.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori in onore delle vittime del coronavirus al cimitero di Codogno. Il Capo dello Stato ha posato la corona di fiori bianchi rossi e verdi accanto alla targa in marmo bianco conil simbolo della presidenza della Repubblica e la scritta "Il Presidente della Repubblica a ricordo dei caduti del Covid-19" e la data di oggi.
"Dove lacrima un'altra sventura non c'è cor che non batta per te". Nel saluto al Capo dello Stato in municipio a Codogno, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana ha usato le parole del Manzoni per dire che "con queste parole dobbiamo amare il nostri territorio e la nostra Italia, viva la Lombardia, viva l'Italia", ha aggiunto. "Questo spirito di vicinanza di tutto il Paese nei nostri confronti - aveva detto nel suo intervento - e anche il resto del Paese ha sofferto magari un po' meno di noi ma ha sofferto tantissimo, questo spirito di vicinanza e condivisione deve essere il motore di una ripartenza di un Paese unito pur nelle sue differenze".
"Qui nella casa comunale di Codogno oggi - come poche ore fa a Roma all'Altare della Patria - è presente l'Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire. Con la più grande speranza per il futuro". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella nel suo intervento nel municipio di Codogno.
"Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte". Lo ha ribdito il presidente Sergio Mattarella parlando a Codogno.
"In Italia, per primi in Europa e in tutto il mondo occidentale, siamo stati investiti da un fenomeno di inimmaginabile velocità di diffusione, sconosciuto anche alla scienza, nei suoi caratteri, nelle sue modalità di trasmissione, nei suoi effetti sull'organismo. Chi si è trovato ad affrontarlo - nei diversi ruoli - ha dovuto procedere spesso per tentativi di fronte all'imprevedibilità del comportamento dell'epidemia, non esistendo ne' farmaci specifici, né consolidate valutazioni scientifiche, né indicazioni di esperienza, che consentissero previsioni adeguate, né strutture proporzionate alla dimensione del contagio". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Codogno.
"Non andrà dimenticato quanto, in questi mesi, hanno fatto, con generosa abnegazione, tanti medici, infermieri, personale impegnato nei diversi ruoli della sanità, farmacisti. Lungi dal sottrarsi al proprio compito, hanno contrastato l'epidemia con coraggio, sovente ponendo a rischio la propria salute. Molti sono rimasti vittime del loro senso del dovere. Non vi sono parole sufficienti per esprimere quanta gratitudine meritino da parte di tutti gli italiani". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Codogno.
"Da Codogno, dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle loro comunità". Lo ha affermato il presidente Sergio Mattarella parlando a Codogno.
Il Comune di Codogno ha deciso che il 21 febbraio sarà il giorno per ricordare le vittime del coronavirus. "Ci auspichiamo diventi il giorno nazionale", ha detto nel saluto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella il sindaco della città, Francesco Passerini.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Codogno, il Comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di coronavirus nella notte fra il 20 e il 21 febbraio. Il Capo dello Stato è stato accolto dall'applauso caloroso della gente che ha riempito la piazza principale. Ad accoglierlo il sindaco Francesco Passerini, il presidente della Lombardia Attilio Fontana e il prefetto Marcello Cardona.