Nuovo richiamo alla coesione non solo politica ma sociale da parte del presidente. E poi il plauso all'Europa: "Ora l'Ue c'è, è l'unica via possibile per battere questa crisi"
"In questa emergenza l'Italia ha mostrato il suo volto migliore. Sono fiero del mio Paese". Lo ha affermato Sergio Mattarella, in occasione del Concerto dedicato alle vittime del coronavirus alla vigilia del 74esimo anniversario della festa della Repubblica. "C'è qualcosa che viene prima della politica e che segna il suo limite ed è l'unità morale, la condivisione di un unico destino, il sentirsi responsabili l'uno dell'altro", ha aggiunto.
"Istituzioni siano all'altezza del dolore degli italiani" - "Questo giorno interpella tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale - a partire da me naturalmente - circa il dovere di essere all'altezza di quel dolore, di quella speranza, di quel bisogno di fiducia". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in occasione del "Concerto dedicato alle vittime del coronavirus" nel 74° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica. "Sono convinto che insieme ce la faremo. Che il legame che ci tiene uniti sarà più forte delle tensioni e delle difficoltà. Ma so anche che la condizione perché ciò avvenga sarà legata al fatto che ciascuno, partecipando alla ricostruzione che ci attende, ricerchi, come unico scopo, il perseguimento del bene della Repubblica come bene di tutti. Nessuno escluso".
"Basta brandire sofferenze gli uni contro altri" - "Siamo tutti chiamati a un impegno comune contro un gravissimo pericolo che ha investito la nostra Italia sul piano della salute, economico e sociale. Le sofferenze provocate dalla malattia non vanno brandite gli uni contro gli altri. Questo sentimento profondo, che avverto nei nostri concittadini, esige rispetto, serietà, rigore, senso della misura e attaccamento alle istituzioni. E lo richiede a tutti, tanto piu' a chi ha maggiori responsabilità. Non soltanto
a livello politico". Questo il richiamo del presidente Mattarella nei confronti della politica ma anche di tutti quei movimenti extraparlamentari che spesso fomentano le piazze.
"Il 2 giugno segna la ripartenza, ma deve essere fatta con prudenza" - "Possiamo assumere questa giornata come emblematica per l`inizio della nostra ripartenza". Ha detto ancora Mattarella aprendo il suo discorso. "Ho ricevuto e letto, in questi tre mesi - ha affermato - centinaia di messaggi di preoccupazione ma anche di vicinanza, di
fiducia, di speranza.Dobbiamo avere piena consapevolezza delle difficoltà che abbiamo di fronte. La risalita non sarà veloce, la ricostruzione sarà impegnativa, per qualche aspetto sofferta. Serviranno coraggio e prudenza. Il coraggio - ha esosrtato - di guardare oltre i limiti dell`emergenza, pensando al futuro e a ciò che deve cambiare. E la prudenza per tenere sotto controllo un possibile ritorno del virus, imparando a conviverci in sicurezza per il tempo che sara' necessario alla scienza per
sconfiggerlo definitivamente".
Per Mattarella "serviranno tempestivita' e lungimiranza. Per offrire sostegno e risposte a chi è stato colpito più duramente. E per pianificare investimenti e interventi di medio e lungo periodo, che consentano di dare prospettive solide alla ripresa del Paese. Abbiamo detto tante volte che noi italiani abbiamo le qualità e la forza d`animo per riuscire a superare anche questa prova. Cosi' come abbiamo ricostruito il Paese settant`anni fa".
"Ue c'è, adesso da noi decisioni efficaci" - "Non siamo soli. L'Italia non è sola in questa difficile risalita. L'Europa manifesta di aver ritrovato l'autentico spirito della sua integrazione. Si va affermando la consapevolezza che la solidarietà tra i paesi della Ue non e' una scelta tra le tante ma la sola via possibile per affrontare con successo la crisi più grave che le nostre generazioni abbiano vissuto. Nessun paese avrà un futuro accettabile senza l'Unione Europea". "Sono convinto - ha aggiunto Mattarella - che insieme ce la faremo. Che il legame che ci tiene uniti sarà più forte delle tensioni e delle difficoltà".
"Insieme si vince, sono fiero del mio Paese" - La nascita della Repubblica nel 1946 "rappresentò il principale motore della rinascita dell`Italia. Seppe unire gli italiani, al di là delle appartenenze, nella convinzione che soltanto insieme si sarebbe potuta affrontare la condizione di estrema difficoltà nella quale il Paese era precipitato. Questa sostanziale unità morale è stata il vero cemento che ha fatto nascere e ha tenuto insieme la Repubblica. E` quel che ci fa riconoscere, ancora oggi, legati da un comune
destino. Allora si reagiva ai lutti, alle sofferenze e alle distruzioni della guerra. Oggi dobbiamo contrastare un nemico invisibile, per molti aspetti sconosciuto, imprevedibile, che ha sconvolto le nostre esistenze e abitudini consolidate". Mattarella ha poi ringraziato tutte le categorie messe a dura prova in questa emergenza. "Desidero ringraziarli tutti e ciascuno. L'Italia - in questa emergenza - ha mostrato il suo volto migliore. Sono fiero del mio Paese".