BOTTA E RISPOSTA

Aeroporto di Catania ancora chiuso, il ministro Urso: "Inaccettabile" | Il presidente Schifani: "Polemiche sterili"

Il terminal A dello scalo siciliano è inaccessibile dopo il rogo di metà luglio, causando disagi, cancellazioni e ritardi

23 Lug 2023 - 21:51

All'aeroporto di Catania, dopo la chiusura del terminal A a seguito dell'incendio, "la situazione è intollerabile, chiederò spiegazioni a Sac e Enac". Così il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. "Ormai è evidente che ci sia stata una mancata programmazione e che siano state carenti le verifiche sui programmi infrastrutturali, annunciati e mai realizzati - dice il ministro -, il danno al sistema produttivo della città e della Sicilia orientale è grave, sia per l'impatto immediato, e non solo sul campo turistico nel pieno della stagione, sia per quello reputazionale, che rischia di perdurare nel tempo". A stretto giro arriva la replica del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che accusa: "Polemiche sterili".

Le parole del ministro Urso

   "È passata una settimana e ancora non è chiaro quando ritorneremo alla cosiddetta normalità. Né sappiamo cosa si intenda fare per recuperare i ritardi nel programmare lo sviluppo di un aeroporto ormai sovraccarico", aggiunge Urso. "Comprendo le proteste della associazioni di impresa e dei sindacati e anche il grande senso di responsabilità e di servizio del nuovo sindaco Enrico Trantino - osserva - in una città che potrebbe diventare un polo di sviluppo nazionale ed europeo, questa situazione non è tollerabile". In merito alle sollecitazioni pervenute dalle associazioni di imprese e dei sindacati "sulle gravi conseguenze per il sistema produttivo dell'Isola", Urso fa presente di aver "già interessato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami, con delega al trasporto aereo, con cui mi sono sentito sin dalle prime ore dopo l'incidente. In tal senso solleciterò precise spiegazioni a Sac ed Enac, per quanto di loro competenza".

Fotogallery - Catania, aeroporto chiuso dopo l'incendio: i passeggeri restano a terra

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La replica di Schifani

"A differenza dei ministri Crosetto e Salvini, che con grande senso delle istituzioni e spirito di servizio si sono subito adoperati per contribuire alla riapertura dell'aeroporto di Catania, dopo l'incendio che ha distrutto parte del terminal A dello scalo, c'è chi, come il ministro Adolfo Urso, preferisce alimentare sterili polemiche adombrando dubbi su carenze infrastrutturali di un sistema aeroportuale che, ricordo al ministro, sino alla vigilia dell'incidente individuava in Fontanarossa un significativo hub internazionale, sia sotto il profilo dei movimenti aerei e passeggeri, che sulla qualita' dei servizi di terra". E' la replica al vetriolo da parte del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. "Come già avvenuto in occasione della riforma sulle Camere di commercio - osserva il presidente dell'Isola -, ancora una volta il ministro delle Imprese e del Made in Italy interviene in modo scomposto, più a tutela di vicende localiste che nell'interesse dell'intero popolo siciliano. Spiace constatare che lo stesso interventismo il ministro non lo abbia tempestivamente manifestato nei confronti della lobby delle compagnie aeree che ormai da mesi vessano i siciliani e i tanti turisti con tariffe da capogiro, laddove il mio governo ha inoltrato ben due ricorsi all'Antitrust e un esposto alla Procura di Roma".

Per il Presidente Renato Schifani, "quanto accaduto a Fontarossa impone la più ampia cooperazione e l'impegno congiunto di tutte le istituzioni, così come già dimostrato dall'assoluta sinergia tra Regione Siciliana, Enav e Aeronautica Militare, che insieme all'Ast, azienda per il trasporto pubblico della Regione, da giorni si adoperano per ridurre i disagi dei tanti passeggeri in transito nello scalo etneo. Sono certo - conclude Schifani - che la stessa sinergia istituzionale si possa e si debba ritrovare tra tutti i rappresentati del governo Meloni e quello della Regione Siciliana".

Fotogallery - Le fiamme all'aeroporto di Catania

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La controreplica di Urso a Schifani: "Reazione scomposta, ho fatto il mio dovere"

 "Sinceramente non capisco la reazione del presidente Schifani, cui mi lega un lungo e consolidato rapporto, essa è davvero scomposta nei toni e nei modi, che evoca chissà quali vicende localistiche che non appartengono alle mie valutazioni. Io mi sono riferito esclusivamente alla programmazione infrastrutturale che spettava a Sac, proprio al fine di fare di Catania un Hub internazionale, e al controllo operativo di Enac. Non mi riferivo di certo alla gestione dell'emergenza, per la quale tutti gli organi preposti, locali e di governo, hanno fatto il massimo sforzo, che andrà anch'essa valutata quando saremo tornati nella normalità". Questa la controreplica del ministro delle Imprese e del Made in Italy al presidente della Regione siciliana.

"E comunque ho il dovere istituzionale di far presente quali siano le gravi ricadute, immediate e nel tempo, sul sistema produttivo siciliano che al Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è rivolto con dichiarazioni pubbliche. Per quanto riguarda le tariffe da capogiro dei voli aerei, proprio con il presidente Schifani abbiamo condiviso alcune valutazioni cercando soluzioni nei limiti delle regole europee, così come con il ministro Matteo Salvini, con cui stiamo programmando interventi di più ampio respiro. Anche in questo caso la competenza primaria è dell'Enac che solo da qualche ora, a fronte proprio dell'intervento diretto del Mimit, attraverso la rinnovata struttura del Garante dei prezzi, conferma la presenza di pratiche commerciali scorrette. Quindi massima collaborazione - conclude - come sempre e nessuna vis polemica. Solo volontà di risolvere i problemi in modo strutturale come abbiamo dato ampia dimostrazione proprio in Sicilia sin dall'inizio della legislatura".

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