Il pestaggio avvenuto ad ottobre. Perquisite gli appartamenti e anche la sede di CasaPound, movimento di cui fanno parte gli indagati
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Tre esponenti napoletani di CasaPound sono finiti ai domiciliari e ad un quarto è stato notificato un divieto di dimora, nell'ambito di una inchiesta sull'aggressione subita a Napoli nell'ottobre 2023 da un fotografo che indossava una spilla con un logo antifascista sul giubbotto. Anche una quinta persona, sempre del gruppo di estrema destra, è indagata per concorso in reato. Dalle indagini della Digos è emerso che quattro degli indagati in questa vicenda erano presenti alla commemorazione di Acca Larentia avvenuta il 7 gennaio quando centinaia di persone fecero il saluto fascista per ricordare la morte di giovani del Fronte della Gioventù uccisi 46 anni fa.
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Ad ottobre la vittima, un 44enne, fu immobilizzata, minacciata con un coltello, colpito a calci e pugni per portargli via il giubbotto. Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, Gruppo antiterrorismo, hanno permesso di individuare gli indagati tramite l'analisi delle telecamere di videosorveglianza. In seguito all'aggressione, all'uomo che indossava il giubbotto fu diagnosticato in ospedale un severo trauma cranico. L'episodio, avvenuto la sera del 12 ottobre 2023 nel quartiere collinare del Vomero, suscitò la reazione di diverse forze politiche. Alcuni giorni dopo si tenne un sit-in di solidarietà con la vittima. Sull'accaduto i parlamentari del M5s Dario Carotenuto e Gilda Sportiello presentarono una interrogazione al ministro dell'Interno.
Sono state perquisite le abitazioni dei quattro indagati e di un ulteriore soggetto, anch'egli militante nell'associazione CasaPound, indagato, in concorso con i destinatari delle misure, per aver avuto anch'egli un ruolo, a margine della rapina. La Procura ha emesso un decreto di perquisizione locale della sede napoletana di CasaPound, per procedere alla ricerca di tracce pertinenti ai reati per cui si procede, anche di tipo informatico, essendo i locali nella disponibilità di uno degli indagati, segretario cittadino del movimento politico, a cui aderiscono anche le altre persone coinvolte nelle indagini.
Quattro dei cinque appartenenti a Casapound indagati avrebbero preso parte all'incontro dello scorso 7 gennaio a Roma, ad Acca Larentia, dove molte persone si sono esibite con il saluto romano. La vicenda è al centro di una indagine della Procura di Roma che per il momento vede coinvolte una decina di persone. Ai cinque indagati a Napoli vengono contestati dalla Digos e dal pm Fabrizio Vanorio i reati di rapina e lesioni aggravate, porto di oggetti atti a offendere e la ricettazione.