il question time del ministro

Caso Almasri, Piantedosi al Senato: "Espulso perché pericoloso"

Il ministro dell'Interno annuncia un nuovo intervento in Parlamento la prossima settimana per fornire spiegazioni più dettagliate

23 Gen 2025 - 16:13
 © Ansa

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Il ministro Matteo Piantedosi è intervenuto al Senato per riferire sul caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish. Il capo della polizia giudiziaria libica è stato rilasciato nella serata del 21 gennaio, dopo essere stato arrestato a Torino. Successivamente è stato rimpatriato a Tripoli, "per urgenti ragioni di sicurezza, con mio provvedimento di espulsione, vista la pericolosità del soggetto", ha dichiarato il capo del Viminale, rimandando però alla prossima settimana le spiegazioni dettagliate sulla questione.

Piantedosi rimanda la spiegazione sul caso Almasri

 Il governo "ha dato la disponibilità a rendere un'informativa di maggiore dettaglio sul caso in questione", ha proseguito. "Sarà quella l'occasione utile per approfondire e riferire su tutti i passaggi della vicenda. Comprese la tempistica riguardante la richiesta, l'emissione e l'esecuzione del mandato di cattura internazionale, che è poi maturata al momento della presenza in Italia del cittadino libico".

Perché Almasri è stato espulso dall'Italia

 Il provvedimento d'espulsione di Almasri è stato disposto per "motivi di sicurezza dello Stato, ai sensi dell'articolo 13 del Testo Unico in materia di immigrazione". Il ministro Piantedosi ne ha motivato la decisione "a seguito della mancata convalida dell'arresto da parte della Corte d'Appello di Roma, e considerato che il cittadino libico era a piede libero in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale". Come tra l'altro "emerge dal mandato di arresto emesso in data 18 gennaio dalla Corte Penale Internazionale". Il provvedimento è stato notificato all'interessato al momento della scarcerazione.

Divieto di ingresso in Italia per il comandante libico

 Piantedosi ha poi precisato che l'espulsione è stata individuata come "misura in quel momento più appropriata anche per la durata del divieto di reingresso, allo scopo di salvaguardare la sicurezza dello Stato e la tutela dell'ordine pubblico che il governo pone sempre al centro della sua azione".

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