"Se avete a cuore la libertà d'espressione - aggiunge Polacchi su Facebook - vi aspetto. I libri non devono conoscere censura". Ma il ministro Bonisoli tira dritto: "Sono state dette cose gravi"
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Apre tra le polemiche il Salone del Libro di Torino. L'editore Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte, sfida l'esclusione dal Salone di Torino, decisa mercoledì dopo la richiesta di Comune e Regione, e annuncia: "Alle 10 ci sarò per ribadire che la logica di Altaforte non si piega al pensiero unico". Regione Piemonte e Comune di Torino hanno presentato un esposto contro Polacchi e la procura ha aperto una inchiesta per apologia di fascismo.
Martedì Regione Piemonte e Comune di Torino hanno presentato un esposto contro Polacchi e la procura ha aperto un'inchiesta per apologia di fascismo.
Di Maio: "AltaForte provoca, nostra Costituzione antifascista" - Sul caso è intervenuto anche il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio che ha affermato: "Il tema della casa editrice Altaforte non è solo che sia legata a CasaPound, ma che il fondatore ha detto che l'antifascismo è il male assoluto". "La cosa concreta è che la nostra Costituzione nasce su valori antifascisti - ha ribadito -. La sua è una provocazione per vendere più libri, ma non possiamo farla passare".
Appendino: "Nessuna rivalsa verso Salvini" - Il sindaco di Torino Chiara Appendino che insieme alla Regione Piemonte ha fatto fronte comune contro la casa editrice AltaForte ha affermato che l'esposto "non è una rivalsa nei confronti di Salvini, è una scelta a protezione e tutela del Salone del Libro, di Torino e del nostro Paese". "Questo soggetto - ha aggiunto parlando dell'editore - ha annunciato che farà causa. Noi faremo valere le nostre ragioni staremo a fianco degli organizzatori"