Occhi puntati sui risultati del terzo polo al debutto. Renzi: "Numeri molto buoni, ora dobbiamo costruire un'esperienza tutti insieme"
Il centrodestra vince dove corre unito. Se si presenta diviso, invece, zoppica e regala spazi al centrosinistra che si trova in vantaggio in sfide che sembravano complesse. Lo dimostrano i risultati di Verona. E' questa la prima fotografia dei risultati del voto amministrativo, che segna successi e sconfitte e traccia nuovi equilibri nelle coalizioni: Fratelli d'Italia supera la Lega, il Pd è la lista più votata, mentre il M5s registra un pesante flop.
Secondo i dati elaborati da Youtrend, il Pd è la lista più votata alle Comunali con il 17,2%, davanti a Fratelli d'Italia al 10,3%, che supera la Lega ferma al 6,7% e Fi al 4,6%. La parte del leone la fanno le liste civiche: quelle di centrodestra raccolgono il 22,2%, quelle di centrosinistra il 18,7%. Nel complesso, le liste di centrodestra ottengono il 43,8% dei voti validi, contro il 41,9% ottenuto dalle liste della coalizione di centrosinistra. Spicca in negativo il dato del M5s, che raccoglie solo il 2,1%.
I risultati del terzo polo - Il crollo dei pentastellati spinge più di qualcuno tra i dem e non solo (Matteo Renzi lo dice apertamente) a chiedere che si riapra il dossier alleanze in vista delle elezioni politiche delle 2023. Occhi puntati sui risultati dei partiti di centro, il terzo polo ufficialmente battezzato a queste amministrative: il fronte che va da Azione a + Europa passando per Italia Viva la spunta tra i litiganti a destra e quelli a sinistra e segna un colpo inaspettato. In particolare, fa l'exploit a L'Aquila dove il candidato Americo Di Benedetto arriva secondo staccando anche la sfidante del Pd, Stefania Pezzopane. A Palermo sfiora il 15%, altrove supera il 10%. E ora che si sono contati, i centristi vogliono contare.
Salvini: "Siamo il collante della coalizione" - L'esito delle amministrative segna un cambio di passo nella definizione dei rapporti di forza in vista delle politiche. A pesare sarà inevitabilmente la legge elettorale e la possibilità o meno di modificarla in senso proporzionale. Chi prova a ostentare sicurezza è Matteo Salvini. "La Lega è il collante della coalizione", dice l'ex ministro che non ha dubbi: "Il centrodestra vince solo se unito". Prova ne è il risultato di Palermo e di Genova e l'Aquila a differenza di Verona e Catanzaro dove la coalizione divisa dovrà andare al ballottaggio.
Fratelli d'Italia supera la Lega - Ma, se è vero che la centrodestra tiene, la vittoria ha il sapore amaro a via Bellerio. Dai dati emerge infatti che la Lega viene sorpassata da Fratelli d'Italia, primo partito della coalizione al Nord. I risultati ancora parziali evidenziano come Fdi a Genova sfiori la doppia cifra rispetto alla Lega. A Parma il partito della Meloni vola oltre il 7% e complessivamente ottiene più di Lega e Fi sommate insieme. A Piacenza la Lega perde quasi sei punti, mentre Fdi passa dal 7 al 12%. Sorpasso anche in Toscana, dove ad esempio a Lucca, Fdi supera il tandem Lega-Fi ottenendo il 13%. Numeri che consentono alla Meloni non solo di dirsi "soddisfatta", ma di mettere in chiaro come sia il suo partito il "traino" del centrodestra. Non solo, per la leader di Fdi le urne consegnano un risultato evidente e cioè il ritorno a un "sano bipolarismo".
Il Pd lista più votata - Soddisfazione nel quartier generale del Partito Democratico: "Il giudizio è decisamente positivo e sarà ancora più positivo ai ballottaggi", dice Enrico Letta. "Siamo il primo partito da Nord a Sud", esulta Francesco Boccia. Scorrendo i dati, i Dem ottengono il primato a Genova con il 21% a Parma guadagnano circa 10 punti, a Padova sfiorano il 22%. Il centrosinistra vince a Lodi a Padova, a Parma vanno al ballottaggio così come a Verona, solo per citare alcuni casi. I volti sono più tirati però quando il discorso si allarga alle alleanze.
Flop dei Cinquestelle - Il cosiddetto campo largo fa fatica ad ampliare il perimetro, anzi, le urne consegnano una vera e propria battuta d'arresto dovuta al flop del Movimento Cinque Stelle che nelle città dove ha presentato il simbolo ha registrato percentuali ben lontane da quelle precedenti. Per citare un paio di casi, a Genova M5s passa dal 18,4% a poco più del 4%, a Parma non si presenta, a Padova prende poco più dell'1%. "I dati non ci soddisfano", dice senza tanti giri di parole Giuseppe Conte, che però rassicura sulla tenuta dell'alleanza con i Dem: "Un'azione congiunta non può essere compromessa da questa tornata elettorale".
Renzi: "Terzo polo esiste, prospettiva è collaborare" - Che il tema delle alleanze rappresenti la prossima sfida non è un mistero. Ed è il cosiddetto terzo polo l'interlocutore con cui fare i conti: "Se fossi ancora un dirigente del Pd mi porrei il tema di fare un'alleanza con il centro riformista e non con i grillini", dice Matteo Renzi. "Se vogliamo essere onesti - continua - ha vinto il centrodestra, ma sono a darsi le botte per chi è più forte. Il Movimento 5 stelle non esiste più. I risultati del centro sono molto buoni, la prospettiva è collaborare con Azione e + Europa". Numeri alla mano, Carlo Calenda quantifica la nuova area politica intorno al 20%.