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L'Associazione nazionale magistrati: "Adesione intorno all'80%". "Non difendiamo nessun privilegio", spiega il presidente Cesare Parodi. La protesta contro la riforma che prevede la separazione delle carriere
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Lo sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere "non è contro qualcuno ma a difesa di una serie di principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che sono fondamentali per i cittadini". A dirlo è il presidente dell'Anm, Cesare Parodi, secondo il quale lo stop della categoria "è tutto fuorché una difesa di casta. Noi non difendiamo nessun privilegio". La mobilitazione, secondo il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, Rocco Maruotti, ha avuto "un'adesione prossima all'80%".
"Che ci possa essere in prospettiva una mutazione genetica del pubblico ministero, che il pm possa essere condizionato dai poteri forti è un rischio concreto. E questo sarebbe l'aspetto più negativo per i cittadini comuni ", ha spiegato Cesare Parodi a Radio 24 commentando le ragioni dello sciopero. "Temiamo la rivisitazione del ruolo del pm che oggi è una grande garanzia per tutti i cittadini, libero di verificare i fatti a 360 gradi. Rinunciare a questa garanzia sarebbe molto grave", ha aggiunto il presidente dell'Anm.
Flash mob dei magistrati sulla scalinata della Cassazione, in piazza Cavour a Roma. Toga sulle spalle, coccarda tricolore e con in mano una copia della Costituzione i manifestanti si sono schierati sulle scale del Palazzaccio.
"Siamo aperti al dialogo con la magistratura". Questa, come precisato da fonti, è la linea emersa dal vertice di governo che si è tenuto a Palazzo Chigi. La riunione è durata poco più di un'ora. Giorgia Meloni il 5 marzo avrà un incontro con i vertici dell'Associazione nazionale magistrati e con l'Unione delle camere penali.
Intervenuto sul tema, il ministro degli Esteri Antonjo Tajani, ha chiarito: "Non c'è alcun tentativo di voler mettere sotto il controllo del governo alcun magistrato. Non esiste, non c'è scritto in nessun testo, non ci abbiamo mai pensato".