Il caso era scoppiato dopo che il Cdm aveva soppresso un comma chiave, che consentiva di intervenire in casi di macroscopica irregolarità senza aspettare un giudice
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"Non c'è alcuna volontà politica di ridimensionare i poteri dell'Anac". Lo assicura il governo, spiegando che verrà posto rimedio "in maniera inequivocabile" alla nuova legge sugli appalti. Il caso era scoppiato dopo che il Cdm aveva soppresso un comma chiave, che consentiva di intervenire in casi di macroscopica irregolarità senza aspettare un giudice, indebolendo così i poteri dell'Autorità nazionale anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone.
E' stato lo stesso premier Paolo Gentiloni, in missione a Washington, in contatto con il presidente dell'Anac, ad assicurare che sarà "posto rimedio" al provvedimento. Non c'è "alcuna volontà politica di ridimensionare i poteri dell'Anac. Sarà posto rimedio già in sede di conversione del Dec", fanno sapere dal governo. Cantone, in contatto con il premier, ha fatto sapere di "prendere atto positivamente" dell'impegno politico assunto da Gentiloni
Non sono mancati però gli attacchi delle opposizioni. "Hanno tolto i poteri all'Anac e ora i senatori fingono di litigare con il governo ma quello che sta facendo questo governo non ha niente a che fare con la lotta alla corruzione", ha detto il 5 Stelle Luigi Di Maio.
Orlando: Cdm rifletta su norme su Cantone - Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, aveva manifestato le sue perplessità sulla cancellazione della norma. "Dobbiamo verificare, perché se le norme producono questi effetti, il Cdm deve fare una riflessione", si era augurato il Guardasigilli.