I dati citati dal generale Pasquale Angelosanto: "Dagli attentati di Hamas dello scorso ottobre e fino al 30 giugno 2024 gli episodi di discriminazione sono quadruplicati". La senatrice a vita: "Resta uno scoramento profondo"
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Aumentano i casi di antisemitismo in Italia. Almeno stando ai dati raccolti da più fonti, tra cui l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, citati dal generale Pasquale Angelosanto, Coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo, nella sua relazione davanti alla Commissione Segre. "Dagli attentati di Hamas dello scorso ottobre e fino al 30 giugno 2024 - dichiara - sono stati rilevati 406 casi di discriminazione a fronte dei 98 riscontrati nel periodo precedente. Quindi sono quadruplicati". Inoltre, ha aggiunto, "mentre prima gli atti erano soprattutto via web, adesso aumentano quelli con la partecipazione diretta cioè ora l'offesa è diretta e personale". Analisi che turba Liliana Segre: "Provo un'angoscia infinita - commenta la senatrice a vita - e uno scoramento profondo"
I dati allarmanti - Dal 7 ottobre scorso, tra i giovani ebrei in Italia, è cresciuta la paura di poter essere discriminati per la propria identità ebraica: è quanto ha rimarcato Angelosanto, citando una ricerca svolta dai giovani dell'Unione giovani ebrei d'Italia tra gli studenti delle superiori e universitari. In in base a quei dati, "le manifestazioni pro-palestinesi vengono percepite come una potenziale minaccia per la sicurezza delle comunità ebraiche da quasi la totalità degli intervistati". In particolare, il riferimento è a un sondaggio fatto su un campione con un'età compresa tra i 18 e i 35 anni a un mese dagli attacchi del 7 ottobre e nei sei mesi successivi: più della metà degli intervistati sostiene che la propria identità ebraica può costituire motivo di discriminazione sul posto di lavoro o di studio. Inoltre, la maggioranza riporta di aver cambiato recentemente alcune abitudini per sentirsi più al sicuro: rispettivamente il 60% e il 62% che riporta di averne cambiata qualcuna e il 26% e il 19% molte. Il Coordinatore ha poi citato i dati registrati nel 2023 dall'Oscad (l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) secondo i quali sono stati complessivamente 235 gli episodi di antisemitismo con 316 condotte penalmente rilevanti, con 51 persone denunciate e 2 persone arrestate. Inoltre esaminando quei dati, sempre nel periodo 7 ottobre 2023 - 30 giugno 2024, "da tutte le fonti sopra riportate, si contano 406 casi. Nel dettaglio: 57 episodi di crimini d'odio (hate crimes); 200 episodi di discorsi d'odio (hate speech); 128 episodi di hate speech online; 21 episodi di hate incident. Infine, dal 10 ottobre 2023 al 24 giugno 2024 - ha continuato il report del Coordinatore - sono stati rilevati 369 casi relativi a discriminazioni di matrice antisemita, principalmente tramite media e web contro i 138 casi registrati dal 10 ottobre 2022 al 24 giugno 2023.
Segre: "Angoscia per nuovo odio antisemita" - "Vengo spesso accusata di vittimismo - commenta Liliana Segre -, sono una delle pochissime testimoni ancora in vita dello sterminio di migliaia di persone tra cui suo padre, i nonni e i cugini per la colpa di essere nati. E allora dopo cosi' tanti anni, stiamo ancora parlando di antisemitismi, di chi è piu' o meno antisemita o antisionista? Devo dire la verità quello che mi resta, nel più profondo di me stessa, è un'angoscia che non si ferma mai". Quello che resta, aggiunge la senatrice a vita dopo la relazione di Angelosanto è uno scoramento profondo, che non riguarda solo me, ma la mia visione della società in cui vivo da quasi un secolo, e che è andato dopo gli apici nel '900 in questo 2000, così interessante dal punto di vista delle scoperte, ma anche profondamente ignorante. Una società schiva della storia, preoccupata solo del presente, di oggi, di quello che c'è in questo momento".
Segre sui giovani di FdI: "Meloni ha capito di aver sbagliato" - "Sono molto contenta che la nostra presidente del Consiglio si sia decisa finalmente ad intervenire. Penso che lei come persona, anche molto intelligente, abbia riconosciuto che la sua prima reazione fosse completamente sbagliata". Così Liliana Segre al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) tornando sull'inchiesta di Fanpage sui giovani del partito Fratelli d'Italia. Al giornalista che ha ricordato che la premier avesse inizialmente attaccato l'inchiesta, piuttosto che "il marcio" emerso, Segre risponde: "E poi, a quanto pare, si è resa conto che, indignandosi per l'inchiesta giornalistica in sé e non per il marcio scoperto, aveva dato l'impressione di preferire tenere segreto tutto questo e non toccarlo".