"Dobbiamo avviare un percorso - ha spiegato l'ex magistrato - che, ripartendo dallo spirito di Vasto, riporti alla riaffermazione della coalizione di centrosinistra e a una ristrutturazione del partito"
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Reduce da quello che ammette essere un "deludente" risultato elettorale, Antonio Di Pietro annuncia: "ora mi rimetto in gioco. E torno a candidarmi". Lasciando il ruolo di presidente onorario del partito, perché "l'onorario è quello che partecipa all'Associazione dei combattenti e dei reduci. Io combattente lo sono, per il reduce c'è ancora tempo. Io non ho bisogno di avere un titolo: l'Idv l'ho fondata e mi sento parte integrante di essa".
"Costruiamo un nuovo Idv con umiltà" - "L'Idv alle ultime elezioni europee e amministrative ha preso un risultato a macchia di leopardo", ha spiegato ancora Di Pietro. "In alcune realtà, come Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Campania, ha avuto risultati che ci fanno ben sperare. In altre realtà invece non siamo stati all'altezza della situazione, tanto che la cittadinanza si è dimenticata di noi e se se ne è ricordata lo ha fatto per qualche inefficienza o addirittura per qualche comportamento irregolare di nostri dirigenti o amministratori".
"Per questa ragione - ha sottolineato - con umiltà e anche con determinazione io ho detto: costruiamo una nuova Italia dei Valori, che non chiede il voto perché c'è Di Pietro, ma dove Di Pietro è uno dei tanti e che nel territorio è un partito strutturato e in grado di rispondere tutti i giorni ai cittadini".
"Pronto per far partire un nuovo percorso per l'Idv" - "Ho chiesto e ottenuto per sabato la convocazione dell'esecutivo nazionale dell'Idv per far partire un nuovo percorso", ha quindi spiegato Di Pietro. "Dobbiamo avviare un percorso - aggiunge - che, ripartendo dallo spirito di Vasto, riporti alla riaffermazione della coalizione di centrosinistra e a una ristrutturazione del partito, liberandoci di quelle scorie degli approfittatori che abbiamo già vissuto al nostro interno".
"Idv deve essere un partito impersonale" - Di Pietro frena invece sul ritorno del suo nome nel simbolo del partito. "Io credo che bisogna avere rispetto del tempo che passa. Non dobbiamo chiedere al cittadino un voto perché c'è un nome sul simbolo, senza poi sapere chi sono poi i reali candidati. Il partito deve essere impersonale, in grado di eleggere dei candidati per quello che sono e per quello che fanno".
"Pronti a tornare alle urne" - "La prima cosa che chiediamo è quella di ricostruire in Italia una coalizione unitaria di centrosinistra sul modello molisano, dove attorno al presidente della Regione, Paolo Frattura, ci siamo assunti la responsabilità di governare", ha spiegato Di Pietro.
"Questo vogliamo farlo - ha proseguito - anche a livello nazionale, nelle modalità che la nuova legge elettorale proporrà. E in questo senso chiediamo a Renzi che tra le urgenze da mettere in campo ci siano la nuova legge elettorale e il ritorno alle urne, perché non ha senso che le riforme costituzionali vengano fatte da un Parlamento sostanzialmente illegittimo, così come ha detto la Corte Costituzionale".