Il ministro Di Maio: "Il rispetto dei diritti umani è un impegno per noi inderogabile". E' scontro tra Italia Viva e M5s
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"Vi annuncio che il governo ha revocato le autorizzazioni per l'esportazione di missili e bombe d'aereo verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti". Lo ha scritto su Facebook Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri ha poi aggiunto che si tratta di "un atto che ritenevamo doveroso, un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro Paese. Il rispetto dei diritti umani è un impegno per noi inderogabile".
Tra le licenze di esportazione revocate c'è anche quella che riguarda la consegna, ancor da effettuare, di oltre metà (oltre 12.700 bombe) delle 20mila bombe della Rwm Italia che l'Italia aveva venduto a Riad nel 2016.
Lo scontro tra M5s e Italia Viva - "Da pacifista, prima ancora che da sottosegretario di Stato, sono estremamente felice del percorso fatto, insieme alla società civile e al Parlamento, per bloccare una vergogna lasciataci in eredità da Matteo Renzi ai tempi del suo mandato da premier, la maxi commessa da oltre 20mila bombe all’Arabia Saudita nel 2016, proprio nel momento peggiore della guerra in Yemen”, ha scritto il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano. Un attacco che coincide, oltre che con la revoca delle forniture, anche con la partecipazione del leader di Italia Viva alla cosiddetta "Davos del deserto" a Riad, dove si è confrontato con il principe bin Salaman e ha previsto per l’Arabia Saudita un futuro da “culla del nuovo Rinascimento”. Dichiarazioni per le quali il M5s ha presentato un’interrogazione al governo. Immediata la replica del senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, che ricorda come “fu proprio Manlio Di Stefano a venire in Aula, nel giugno 2019, a chiedere a nome del Conte I il voto per l’embargo solo su bombe di aereo e missili e non sulle altre armi. Con la nostra maggioranza, il mese scorso, si è riparato al grave errore di allora”.
La decisione e il contesto - La decisione è stata ufficializzata da un atto dell'Unità per le autorizzazioni dei materiali d'armamento che fa capo alla Farnesina. Gli ordigni che l'Italia esportava sono stati utilizzati principalmente nel conflitto in Yemen, Paese dove Arabia Saudita ed Emirati sono coinvolti militarmente nel quadro di una coalizione araba che sostiene il governo Hadi, riconosciuto dalla comunità internazionale, e combatte i ribelli Houthi. Secondo quanto appreso dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, Il provvedimento riguarda almeno sei diverse autorizzazioni già sospese a luglio 2019, tra le quali la licenza Mae 45560 relativa a quasi 20mila bombe aeree della serie Mk.
Sulla scia di Biden - Il blocco all'esportazione di ordigni verso l'Arabia è stato deciso praticamente in concomitanza da Italia e Stati Uniti. Proprio mercoledì, infatti, l'amministrazione Biden ha sospeso "temporaneamente" la vendita di armi all'Arabia Saudita e di caccia F-35 agli Emirati Arabi al fine di "riesaminare" le decisioni in materia assunte sotto la precedente amministrazione Trump. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato americano, spiegando: "Bisogna fare in modo che le vendite di armi da parte degli Stati Uniti rispondano ai nostri obiettivi strategici".