Berlusconi promette: "Con noi al governo mai la patrimoniale"
© LaPresse
"Gli stessi pm sono ancora lì a ripetere lo stesso tipo di eversione: è una patologia, è un cancro della democrazia che dobbiamo estirpare". Parlando di giustizia, a Milano per lanciare la candidatura Moratti, ha ricordato i processi che ha subito, nei quali "per 26 volte i pm di Milano hanno tentato di usare come arma politica il diritto per far fuori il politico. Se uno solo fosse andato a buon fine, sarei escluso dalla vita politica
Il presidente del Consiglio ha poi assicurato che mai passerà una tassa patrimoniale finché al governo ci sarà lui. "Il programma della Sinistra è più tasse per tutti", a partire dalla patrimoniale, ha detto. "Ma noi non lo possiamo permettere, in uno Stato libero", no "finché avremo responsabilità di governo".
"Volete la dittatura delle toghe rosse?"
"De Tocqueville diceva che di tutte le dittature la peggiore era quella dei giudici. Ho promesso di non parlare di giustizia, parlo di giudici", ha continuato il premier, facendo poi una serie di domande al pubblico, tra cui "volete la dittatura delle toghe rosse?".
Ancora in fatto di giustizia, Berlusconi ha promesso che "nel Consiglio Superiore della Magistratura ci saranno laici e magistrati estratti a sorte tra i 9mila magistrati italiani".
"Con la sinistra arrivano le moschee"
"La Sinistra vuole solo far nascere templi musulmani ovunque, ma noi crediamo che non è giusto costruire moschee qui quando nei loro Paesi d'origine non si può neppure costruire una chiesa". Silvio Berlusconi ha mandato questo messaggio ai suoi sostenitori riuniti al Palasharp a Milano, durante il suo comizio elettorale per le amministrative comunali con il candidato sindaco Letizia Moratti.
"Intercettazioni, la riforma va approvata"
Berlusconi è poi tornato a parlare di intercettazioni auspicando che la riforma venga approvata velocemente. Il fatto che un cittadino possa vedersi "violato" il sacrosanto diritto alla privacy nelle conversazioni telefoniche, ha detto, "non è caratteristica di un Paese davvero democratico e libero e quindi noi dobbiamo far viaggiare velocemente la legge che modifica le intercettazioni in Parlamento".
Ha poi pesantemente criticato il candidato sindaco del Centrosinistra Giuliano Pisapia, dicendo: "Uno che fino al '98 pensava che fosse giusto rifondare il comunismo... E ce lo vorrebbero rifilare come sindaco, penso sia una cosa da pazzi...". E' poi tornato ad attaccare il programma del centrosinistra spiegando che "hanno preso la carta carbone e copiato quello della Moratti" e definisce il comunismo "l'ideologia più terribile e disumana. E noi ne abbiamo giustamente terrore".
"Il voto a Milano ha valenza nazionale"
Il premier ha poi sottolineato la valenza "nazionale" del voto nel capoluogo lombardo, dicendo che "sarà la spinta più forte al nostro governo e alla nostra maggioranza e credo quindi che questo voto abbia valenza per Milano e per l'Italia".
"Dimezzeremo il numero dei parlamentari"
Ha poi assicurato che "subito dopo le amministrative, questo è il mio suggerimento, partirà una legge di iniziativa popolare per ridurre almeno alla metà il numero dei nostri parlamentari". Il premier ha poi criticato la democrazia in Italia, dicendo che, se in un Paese la sovranità non appartiene più al popolo si ha una "democrazia malata, come siamo oggi" in Italia "visto che la Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo", ma poi alla fine a decidere sono i giudici di sinistra che con l'aiuto della Corte Costituzionale abroga tutte le leggi che non vuole.