Di Pietro: restiamo contrari, diamo battaglia in Parlamento
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Nuovo affondo della Lega Nord dopo il via libera del Cdm alla riforma del lavoro. "La Banda Bassotti 'Monti, Alfano, Bersani, Casini' dopo aver ammazzato i pensionati ora vuole accoppare anche i lavoratori, con questa 'marchetta' fatta ai grandi imprenditori sull'art. 18 - ha detto Roberto Calderoli -. Ma stiano attenti, perché da adesso sarà lotta senza quartiere in Parlamento, nelle fabbriche e nelle piazze".
Di Pietro: ci batteremo in Parlamento
"L'Italia dei Valori -afferma il leader Antonio Di Pietro e il responsabile Lavoro, Maurizio Zipponi - conferma la più totale opposizione e per questo si batterà fermamente in Parlamento e nelle piazze insieme a precari, disoccupati e ai lavoratori. E' necessario ristabilire cio' che e' scritto in tutte le aule dei tribunali e cioe' che la legge e' uguale per tutti e non solo per i grandi banchieri, per i monopolisti e per coloro che trattano i lavoratori come merce e non come un valore fondamentale per la ripresa economica. Chiediamo al professor Monti di smetterla di prendere in giro gli italiani, dichiarando che questa manovra ce la chiede l'Europa, visto che in tutti i Paesi industrializzati non e' cosi'. Monti sia almeno un po' onesto nell'ammettere che a volere l'abolizione dell'articolo 18 sono i banchieri europei, ossia i maggiori responsabili della crisi che stiamo attraversando".
La Russa contro il ddl
La decisione del governo di procedere con un disegno di legge fa salire la tensione nelle file del Popolo della Libertà. Un ddl aperto a modifiche (come chiesto dal Pd) è fumo negli occhi dei pidiellini favorevoli, al contrario, a procedere con un decreto legge. Ad alzare la voce e' Ignazio La Russa che bolla come ''molto grave'' l'iter scelto da Mario Monti e chiede a Berlusconi di convocare l'ufficio di presidenza del partito per ''valutare le misure da adottare''.