E' bufera dopo le dichiarazioni del premier al "Wall Street Journal". E il governo va sotto in Aula nella votazione a un ordine del giorno sulla spending review. Casini: "Quelle di Monti considerazioni di buon senso"
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Le parole di Monti su un'ipotesi di spread alle stelle se oggi al governo ci fosse Berlusconi hanno scatenato una vera e propria tempesta tra gli esponenti del Pdl. Per il segretario del partito, Alfano, sono "parole politicamente insensate". Gasparri replica: "Sia più rispettoso". Brunetta commenta ironico: "Ha preso un colpo di sole". E intanto a Montecitorio il governo va sotto nel voto alla spending review su un ordine del giorno a firma Pdl.
Il documento, presentato da Alfredo Mantovano nel corso dell'esame del decreto legge, riguardava un fondo sulla sicurezza. Il parere del governo era contrario ma l'Aula ha approvato il testo. L'incidente, per l'esecutivo, arriva dunque subito dopo la diffusione dei contenuti della contestatissima intervista.
Alfano: "Parole Monti politicamente insensate"
"Le parole del presidente del Consiglio, Mario Monti, sono politicamente insensate e scientificamente inspiegabili per un economista come lui: un'ipotetica della irrealtà che sorregge un giudizio politico irreale. Tutto questo per noi è inaccettabile. Se ci riesce, provi al piu" presto a spiegarsi". Sono le dure parole del segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.
Casini: "Considerazioni di buon senso"
"Mi sembra che non sia una polemica da parte del presidente del Consiglio ma una constatazione di buon senso di cui tutti gli italiani sono pienamente consapevoli". Così il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini. "Non mi sembra - ha sottolineato Casini - ci sia niente da chiarire, Monti ha detto una cosa che tutti sanno. D'altronde lo stesso Berlusconi si è dimesso perché era incapace di fronteggiare la situazione che avrebbe di lì a poco travolto il nostro Paese".
Gasparri: "Il premier ci rispetti"
"Sarebbe bene che, mentre il Parlamento vota fiducie a raffica, il comportamento di Monti fosse più equilibrato e rispettoso. Ci si potrebbe anche stufare, prima o poi": così il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ha replicato all'intervista del premier al Wsj.
Brunetta: "Che colpo di sole"
"Mi rifiuto di credere che quella di Monti al Wall Street Journal sia una vera intervista: preferisco pensare a un colpo di sole, non si sa di chi". Renato Brunetta ha commentato "con divertito stupore" la tesi del premier sullo spettro spread con Berlusconi. "Da professore a professore, chiedo - aggiunge l'ex ministro - al premier Monti il metodo della sua proiezione, sempre che sia vera: lineare, esponenziale, logaritmica, spannometrica, metaforica, metadentrica, napolitana. Siccome non ci sembra una cosa seria, pensiamo senza ironia che sia frutto di un altro malinteso, dopo quello di ieri con Der Spiegel".
"Per la storia, invece - riprende -, basti ricordare che con il governo Berlusconi sono state varate manovre per 265 miliardi, rispetto ai 65 miliardi del governo Monti, e che l'unica riforma che l'esecutivo tecnico ha fatto è l'ultimo miglio di quella delle pensioni, con la polpetta avvelenata degli esodati, mentre l'altra, quella del mercato del lavoro, è stata giudicata male sia dagli investitori sia dalla stampa anglosassone".
Maroni: "Più spot che spread"
Nella bufera contro le parole di Monti si inserisce anche il segretario della Lega Roberto Maroni, che interviene così: "Lo spread a 1.200? Mi sembra un po' esagerato: più che uno spread mi sembra uno spot".
Di Pietro: "Con Berlusconi saremmo già falliti"
Va ben oltre le peggiori previsioni del premier il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, che a fronte dell'eventualità di uno spread a 1.200 ribatte: "Con Berlusconi al governo non staremmo neanche a parlarne, saremmo già falliti. E questo perché il Cavaliere non pensava a salvare il Paese ma se stesso dalla patrie galere e le sue aziende dai problemi economici".
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Lupi: "Non siamo un tappetino"
Il vicepresidente dell'Aula Maurizio Lupi, facendo la dichiarazione di voto sulla spending review, ha annunciato il sì del suo partito precisando però che il Pdl "è responsabile ma non un tappetino. La nostra rimane ancora una repubblica parlamentare. Lo dico con molta chiarezza". E ancora: "Devo dire che anche i tecnici hanno imparato a fare politica. Monti fa interviste sui giornali e ogni tanto è costretto a smentirle. Voglio ricordargli che stiamo affrontando tutti insieme la sfida fondamentale di portare fuori l'Italia dal guado della crisi e Monti ogni tanto se lo dimentica che il problema non è solo l'Italia ma è soprattutto la debolezza dell'Europa".
"Oggi Monti ha dichiarato che con il governo Berlusconi ancora in carica lo spread sarebbe arrivato a 1200. Lo invito a guardare con molta attenzione la realtà. A novembre l'opposizione diceva che sarebbero bastate le dimissioni ma in nove mesi di governo Monti e dopo 33 fiducie lo spread è rimasto esattamente identico. La concezione di abbattere il nemico come male assoluto ci fa dimenticare il vero problema: costruire realmente gli Stati Uniti d'Europa".
Quagliariello: "Ma Monti ha letto i dati Istat?"
A Monti rimprovera l'atteggiamento Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario Pdl al Senato: "Non è solo una questione di stile, c'è anche un problema di sostanza. Da Monti ci saremmo aspettati un riconoscimento al senso di responsabilità di chi, continuando a sostenere il governo, ha impedito che la situazione esplodesse nonostante i dati economici quest'anno non solo non siano migliorati ma sono decisamente peggiorati. I dati diffusi oggi dall'Istat avrebbero dovuto suggerire ben altro atteggiamento al presidente del Consiglio".
Bernini: "Frase sgangherata"
Vede un effetto della calura estiva nelle dichiarazioni del premier Anna Maria Bernini, portavoce nazionale vicario del Pdl: "E' sorprendente come nello spazio di una notte, il presidente Monti riesca a trasformarsi da dottor Jekyll a Mister Hyde. Ieri, in versione dottor Jekyll, ha criticato su di un giornale tedesco eccessi rigoristi e assenza di sovranità europea, in assoluta continuità con la politica anticrisi avviata dal governo Berlusconi, e facendo propria anche la critica sulla cancelliera Merkel. Oggi, in versione Mister Hide, in un'intervista a un giornale americano, si abbandona all'uso politico dello spread, arrivando a sostenere, con toni da propaganda, che con Berlusconi avrebbe volato oltre quota. Frase assurda e sgangherata, spiegabile più come effetto della calura estiva che con la successiva confusa smentita di Palazzo Chigi. Siamo certi che nei prossimi giorni, il Monti Jekyll prevarrà sul Monti Hyde, nella consapevolezza che in questi mesi il Presidente del Consiglio ha sempre mostrato di avere a cuore il sostegno del Pdl".
La Loggia: "Vuole elezioni anticipate? Sia chiaro"
Esterrefatto anche il presidente della commissione parlamentare per l'Attuazione del federalismo fiscale Enrico La Loggia: "Certe dichiarazioni del Presidente Monti ci lasciano stupiti e perplessi. Il Pdl sta sostenendo con estrema lealtà questo esecutivo e le riforme che sta varando, alcune delle quali in continuità con il governo Berlusconi, altre in dissonanza con il nostro elettorato e che, pur tuttavia, abbiamo votato per senso di responsabilità. Non sarà che Monti vuole rompere l'attuale maggioranza per andare a elezioni anticipate? Se questa è la sua intenzione, lo dica con chiarezza".
"Il Pdl lo vota e lui ci sfotte"
"Il Tecnico continua a sfottere il Pdl che gli vota la fiducia. Se qualcuno preferisce suicidarsi lo dica. Ognuno farà quel che crede", scrive su Twitter Massimo Corsaro, vice presidente vicario del Pdl alla Camera.
Mentre il vicepresidente dei deputati Pdl alla Camera Jole Santelli replica: "Spero che le continue gaffes del Presidente Monti non siano causate dalla volontà di provocare coloro che stanno appoggiando il suo governo. Mi spiacerebbe pensare che il Presidente Monti tema di non riuscire a portare a termine la sua missione e che tenti di farsi 'staccare la spina' per evitare un fallimento. Sarebbe molto grave nei confronti delle forze politiche che con senso di responsabilità stanno sostenendo il Suo Governo in un momento economico e sociale delicatissimo per il Paese".