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La bozza di legge elettorale simil-spagnola

Le regole base che potrebbero assere approvate giovedì, il risultato di mediazione della Lega

02 Ott 2012 - 21:55
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La proposta di riforma alla legge elettorale targata Lega e Roberto Calderoli.

IL DOCUMENTO

La proposta dei seguenti principi è finalizzata al superamento delle divergenze attualmente in essere tra Pd e Pdl in materia di riforma elettorale (preferenze/collegi uninominali, premio di governabilità alla coalizione o al partito), e a consentire:

- l'individuazione da parte dell'elettore dell'eletto (sistema simile ai collegi uninominali ma con logica proporzionale) evitando però i rischi dei costi delle preferenze o della imprevedibilità del provincellum;
- la possibilità di realizzare coalizioni con indicazione del capo e del programma della stessa e di scelta da parte dell'elettore dell'uno e dell'altro;
- di sapere, dopo lo spoglio delle schede elettorali, chi guiderà il paese e con quale programma;
- la governabilità del paese e il bipolarismo;
- il contenimento delle spese elettorali dei singoli candidati o il voto di scambio dei modelli con le preferenze;- la prevenzione delle lotte intestine nei partiti dei modelli simil-provincellum;
- la prevenzione della frammentazione partitica anche in assenza di sbarramenti espliciti tenuto conto degli sbarramenti impliciti a livello di circoscrizioni piccole;

Principi della proposta:

1. Sistema con attribuzione proporzionale dei seggi esclusivamente a livello circoscrizionale;

2. Definizione di 232 circoscrizioni camera (vecchi collegi senatoriali) e 116 collegi senato;

3. In ciascuna circoscrizione il partito presenta liste plurinominali di due o al massimo tre candidati inoltre i nomi saranno visibili sulla scheda elettorale) e misure di garanzia per promuovere l'equilibrio di genere nella rappresentanza''.

4. Attribuzione di un premio di governabilità alla coalizione che supera il 45 % dei voti espressi tale da garantire il 55% dei seggi alla camera e/o al senato;

5. Nel caso in cui nessuna coalizione dovesse raggiungere il 45% dei voti, attribuzione al primo partito di un premio di aggregazione pari al 5% dei seggi conseguiti.

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