Il Segretario del PD inaugura la campagna elettorale per le primarie con un comizio nel proprio paese natale, apprezzando Monti e lanciando la nuova agenda dell'Italia: "Lavoro prima di tutto"
Per rendersi credibile la politica deve rischiare, uscire dal suo fortino, riguadagnare il rapporto con i cittadini. Questo il programma d'azione che Pier Luigi Bersani mette in campo nella sua corsa per le primarie a partire da Bettola (Piacenza), suo paese natale, dove inaugura la sua campagna. "Bisogna ricostruire - dice - quel rapporto un po' sentimentale tra politica e cittadini. Riparto da Bettola perché è qui che stanno le mie radici".
BERSANI REPLICA A RENZI DOPO IL COMIZIO
"Bene tagliare i rami secchi, ma basta che non ci sia uno che decide quali sono i rami secchi e quali i verdi. Non decide ne' Bersani, ne' Renzi, decide il collettivo". E' la replica del leader del Pd ospite di "In mezz'ora" dopo le parole di Matteo Renzi, in visita per la sua campagna a Caserta, per il quale nel partito "bisogna tagliare i rami secchi".
REGOLE E APERTURA, IO E RENZI SIAMO AD ARMI PARI
"Sfido chiunque a dubitare della mia e della nostra volontà a garantire apertura", ha sottolineato il leader del Pd, per il quale "la politica deve prendersi qualche rischio. Io non penso che le primarie risolvano tutto, ma il fatto che noi le facciamo e' lo sforzo di creare un rapporto minimo tra cittadini e politica. Nessuno di quelli che competono deve sentirsi nemico, saranno competitori e la gente decidera' serenamente".
IL RICORDO DEL PRIMO COMIZIO
Ma perché proprio Bettola come tappa numero uno della campagna elettorale? "Senza radici foglie nuove non se ne fanno - ha precisato il Segretario del Pd. - Nel decidere quale Bersani presentare ho pensato che il Bersani più vero era questo, quello che qui è nato e ha vissuto tra il distributore di benzina e l'officina di mio padre. Un vero ritorno alle radici perché il Paese ha bisogno di foglie nuove ma le foglie nuove possono venire solo se ci sono le radici". "Quello che è stato è stato - ha sottolineato Bersani - ma quello che è importante è dire quello che si è e per questo ho voluto partire proprio da qui. La mia seconda tappa la farò al Cern di Ginevra dove c'è tanta intelligenza italiana e che è stato fondato da un mio compaesano, Edoardo Amaldi che era nato a pochi chilometri da qui. Poi la tappa successiva mi vedrà attraversare la famosa galleria della Gelmini per andare a L'Aquila". Il ritorno al paese natale è occasione anche per un viaggio nella memoria che riporta il numero uno del Partito democratico fino al giorno del primo comizio tenuto proprio a Bettola, nella piazza del mercato: "C'era un sacco di gente ma ad ascoltarmi solo una ventina di persone. Avevo addosso una ansia particolare perché era il mio primo comizio ma soprattutto perché dopo, attraversando il ponte, avrei dovuto fare ritorno a casa e sentire cosa mi dicevano i miei. Io però ho avuto coraggio e auguro che anche i giovani d'oggi ce ne mettano un po'. Hai visto mai - ha proseguito Bersani - che fai un comizio qui e poi diventi segretario del Pd?".
PRIORITA' AL LAVORO
"Nella nuova agenda europea ci dobbiamo mettere una nuova agenda italiana. Non l'agenda di Monti o di Bersani, ma un'agenda che metta al centro il lavoro e l'attività economica. Tutto deve girare intorno a questo".
SOSTEGNO A MONTI
Bersani trova modo di apprezzare l'operato di Mario Monti dicendo che il professore "dovrà continuare a dare un contributo a questo Paese. Lo ripeto come una giaculatoria, vorrei essere preso sul serio". Ma fa anche una battuta scherzosa sul governo dei tecnici: "Ogni mattina mi misurano il tasso di montismo". Spiegando che sostiene il governo Monti per responsabilità ma che spesso non è d'accordo con i tecnici: "La destra è scomparsa. Abbiamo sostenuto e sosteniamo questo governo - ha proseguito - e ingoiamo anche qualche boccone amaro perché ci rendiamo conto di come è messa l'Italia. Sosteniamo Monti, però abbiamo promesso lealtà e non abbiamo intenzione di stare zitti".
RENZI MINISTRO? NON CI HO ANCORA PENSATO
A margine del comizio a Bettola, Bersani risponde a chi gli chiede chiarimenti sulla nomina a ministro di Matteo Renzi in un ipotetico governo Bersani: "Siamo già lì? Non ci ho ancora pensato...''. Alla domanda su chi sia piu' vicino al Pd tra Vendola e Renzi, ha risposto: "Sia Vendola che Renzi sono molto vicini al Pd, Renzi è addirittura intrinseco".