"Una legge seria è fondamentale per attirare gli investimenti internazionali - ha spiegato il premier - . Sulla corruzione ci ho messo la faccia"
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Il presidente del Consiglio, Mario Monti, all'assemblea dell'Associazione dei Comuni italiani (Anci) a Bologna, ha parlato del ddl anticorruzione, contenuto nel maxiemendamento approvato dal Senato con 228 voti favorevoli. "Anche la legge contro la corruzione - ha aggiunto il premier - non può non essere un fattore per sbloccare la crescita. Una legge seria è fondamentale per attirare gli investimenti internazionali".
"Su corruzione ci ho messo la faccia"
"Io non ho mai usato in vita mia l'espressione metterci la faccia, ma lo faccio in questa occasione". Così Monti, che racconta un aneddoto. "In un recente colloquio con l'emiro del Qatar - ha spiegato - mi sono sentito dire che il fattore che ha impedito investimenti in Italia è stata la corruzione".
"Ora abbattere i privilegi"
"La crisi aleggia sovrasta e minaccia ma prima o poi svanirà", ha spiegato il premier. "Per evitare la catastrofe abbiamo agito in modo brutale", ha affermato. Ora, ha aggiunto, "tutto il lavoro del governo va nella direzione di sgomberare dall'Italia ciò che blocca nei fatti l'economia, che sono le rendite di posizione e i privilegi".
Rispondendo poi ad alcune critiche secondo le quali il governo starebbe reagendo alla crisi instaurando nuove forme di centralismo, "la sfida che in questo momento il Paese deve affrontare - ha detto Monti - è quella relativa ad una maggiore autonomia che però deve essere rigorosa".
Lotta alla casta, "In Italia mancano meccanismi di espulsione"
Monti si è soffermato poi sull'onda dell'antipolitica. "Nella società italiana non ci sono meccanismi di espulsione, diversamente da quanto accade in altri Paesi", ha dettoin riferimento agli attacchi rivolti dalla società italiana alla politica. "Da noi si tende piuttosto a 'coprirci', dovremmo invece essere più ponderati ed intransigenti".
"In Europa non abbiamo una tradizione di rigore"
"Il lavoro sui tavoli europei per la modifica del patto di stabilità è quotidiano, tuttavia ci sono dei tempi necessari per la ricostruzione di una fiducia reciproca. Per uno che rappresenta l'Italia a questi tavoli il compito più difficile che se fosse un finlandese, perché non abbiamo una tradizione pluridecennale di rigore", ha raccontato Monti.