Il Popolo della libertà in forte dissenso dopo le critiche di Passera all'ipotesi ricandidatura di Berlusconi. Bersani: "Pdl destabilizzante". Finocchiaro: "Monti salga al Colle". Due astensioni al Senato e alla Camera
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Il Pdl non ha partecipato al voto in Senato sulla fiducia al decreto sviluppo e si asterrà alla Camera sul dl sulle spese di regioni ed enti locali. A dare l'annuncio sono stati i capigruppo Gasparri e Cicchitto. Il gruppo ha tuttavia "consentito il mantenimento del numero legale", ha precisato Gasparri. La capogruppo Pd in Senato Anna Finocchiaro avverte: "Il governo non ha più la maggioranza. Monti salga al Colle".
Il Pdl ha deciso di non partecipare al voto dopo che il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera ha criticato l'ipotesi che Silvio Berlusconi si candidi alle politiche del prossimo anno.
Napolitano interviene per difendere l'esecutivo
"Nelle prossime ore farò gli accertamenti necessari ma la tenuta istituzionale del Paese è fuori questione", così il presidente Napolitano interviene a cercare di sedare la situazione innescata dalla doppia astensione del Pdl su due voti di fiducia al governo Monti. "E' necessario cooperare responsabilmente a un'ordinata, non precipitosa e convulsa conclusione della legislatura e dell'esperienza di governo avviata nel 2011", ha detto Napolitano rivolgendosi al direttivo dell'Anci che è riunito in Campidoglio. "Sappiamo - ha aggiunto - che la imminente conclusione della legislatura e quindi l'avvicinarsi delle elezioni per il Parlamento stanno suscitando crescenti tensioni tra le forze politiche da oltre un anno impegnate nel sostenere un governo cui non partecipassero esponenti dei partiti".
Incontro Bersani-Casini: grande preoccupazione
E' durato tre quarti d'ora l'incontro tra il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, e il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. I due, riunitisi in vertice dopo la decisione del Pdl di astenersi sulla fiducia al governo Monti, hanno valutato la situazione ed espresso grande preoccupazione per gli effetti sull'Italia causati dall'instabilità politica che si è venuta a generare.
Ma la fiducia al Senato passa lo stesso
Il dl è comunque passato con 167 votanti. Tra questi hanno detto sì in 127, no in 17, mentre 23 si sono astenuti. La maggioranza era di 84. Gran parte dei senatori del Pdl ha deciso di non votare.
Gasparri: "Segnale al governo"
Da parte sua, Gasparri ha motivato la decisione di non prendere parte al voto dicendo di voler segnalare il "passaggio a una posizione di astensione nei confronti del governo".
Cicchitto: "Il Pdl si asterrà anche alla Camera"
"Sulla base di una valutazione politica generale che va al di là del merito del provvedimento riguardante i costi della politica negli enti locali, abbiamo deciso di astenerci oggi pomeriggio sul voto di fiducia per marcare la nostra posizione fortemente critica sulla sua politica economica", afferma Fabrizio Cicchitto.
Frattini: "Alla Camera voterò la fiducia"
Franco Frattini ha votato la fiducia nell'Aula della Camera sul dl costi della politica in dissenso dal gruppo del Pdl. "E' la prima volta che voto in dissenso ma non mi sento di cambiare le mie idee", ha detto l'ex ministro degli Esteri.
Finocchiaro: "Pdl irresponsabile"
Alla mossa del Pdl ha subito fatto seguito una dichiarazione di Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd in Senato, che ha stigmatizzato la "irresponsabilità" del Popolo della libertà, sottolineando il "problema politico di una evidenza senza limiti" derivante proprio dalla decisione di non partecipare alla fiducia.
"Il Pdl esce dalla 'strana' maggioranza - ha detto - e il governo non ha più la fiducia della maggioranza delle Aule parlamentari. Credo che Monti debba recarsi al Quirinale". La capogruppo ha poi accusato il Popolo della libertà di essere "un coacervo di odi e rancori interni", sottolineando che la decisione presa oggi "affossa la possibilità di avere un governo che accompagni la fine della Legislatura e pesa sul destino dell'Italia in un momento delicatissimo".
"C'è un problema politico di enorme importanza: la fiducia con numeri che non rispettano la maggioranza del Senato".
Costi politica, Camera:ok a fiducia
Nonostante però la presa di posizione del Pdl, la Camera ha confermato la fiducia al governo sul dl sui costi della politica nelle Regioni con 281 sì, 77 no e 140 astenuti. La votazione ha visto, come previsto, l'astensione del Pdl per marcare l'insoddisfazione per la politica del governo.
Nella pagina seguente il botta e risposta tra Pdl e Pd
Bersani: il Pdl è in confusione
"E' evidente che il Pdl sta trasferendo la sua confusione interna in una confusione di sistema che rischia di tradursi in un'inaffidabilità del Paese": così ha commentato la vicenda il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, aggiungendo: "In queste ore vediamo se si tratta di un'astensione da questo voto o di un'astensione politica. Non ho capito bene. Oggi incontreremo i nostri capigruppo e faremo il punto. Noi siamo gente seria e siamo per sostenere il governo Monti fino alla scadenza naturale della legislatura. Ma se c'è o meno una maggioranza non è una domanda da fare a me ma al Pdl".
Gasparri si astiene, Pisanu vota sì
Il presidente dei senatori Pdl si è astenuto sulla fiducia, come anche il vicecapogruppo Gaetano Quagliariello, mentre ha dato la fiducia Beppe Pisanu. Altri senatori si sono astenuti, mentre altri non hanno partecipato al voto.
E Monti vota la fiducia
Anche il premier Mario Monti è arrivato in Aula, dove ha votato la fiducia al dl Sviluppo. Il presidente del Consiglio si è inoltre intrattenuto qualche minuto a parlare con Gasparri.