Il leader del Pd apre la campagna elettorale: usciamo da 20 anni di spot elettorali
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"Questa campagna elettorale ci sta mettendo fuori dai binari. Noi non staremo dentro una campagna fatta solo di politicismo e cabaret: Monti e la desistenza, il Senato e la Camera... sono abbastanza allibito". Lo ha detto Pier Luigi Bersani, aprendo la campagna elettorale del Pd. "Vinceremo la battaglia perché susciteremo le nostre forze in tutto il Paese e le nostre forze questa volta sono in grado di battere la destra".
"Chi altro c'è che puo' chiudere con questa destra e con vent'anni di regressione della politica italiana? Io dico nessun altro e non voglio fare polemiche", prosegue Bersani.
No a qualunquismi fascistoidi
"Oggi avviamo la riscossa civica morale ed economica del Paese, deve tornare l'idea che la buona politica sia possibile. Noi diciamo no ad ogni qualunquismo che porta a posizioni fascistoidi per le quali non c'è destra e sinistra", aggiunge, precisando che che "la barra del Pd deve essere una politica seria e sobria, l'onesta che è una virtù privata ma anche un bene pubblico".
"Siamo arrivati fin qui mettendoci decisione, coraggio. Il coraggio di uscire da una politica ventennale fatta di spot di comunicazione e di deriva morale".
Partiti personali tumore democrazia
Bersani si scaglia contro il Pdl, che è "rimasto uguale senza cambiare né i volti né gli slogan". Ma al Pdl lui dice: "No, non tornerete". Poi attacca i partiti personali. "Io sono l'unico a non aver messo il nome nel simbolo. Sistemi organizzati su una persona che spesso si sceglie da sola sono un tumore che rendono la democrazia ingessata, inefficace e impotente".
Con Berlusconi da farsa a dramma
Il segretario del Pd fa un affondo al leader del Pdl: "Con Berlusconi in questo ultimo periodo la farsa si è trasformata in dramma, siamo arrivati fino sull'orlo del baratro". Poi sottolinea che "non è Berlusconi ma il berlusconismo che ci ha rovinato, la deformazione della democrazia". Quanto a Monti, "ha fatto la sua scelta, un po' sorprendente, ma quando si è convinti di fare qualcosa di buono per il Paese non ci si sbaglia mai".
Lavoro priorità
Bersani parla del lavoro come priorità della politica economica che non deve essere fatta solo da regole che, da sole, "non danno più lavoro". Il lavoro, sostiene, "non è solo lo strumento con cui mantieni la famiglia, è la dignità di una persona". Per il leader Pd, "ogni persona deve avere il suo diritto a una quota di trasformazione del mondo".
Welfare, non lo regola il mercato
Quanto alla sostenibilità del welfare e alla sua riforma "è un tema che fa tremare le vene ai polsi, ma tocca a noi affrontarlo" perché è sbagliato il concetto che "ognuno si salva da solo". Il welfare per Bersani va ricostruito perché "davanti a concetti come l'istruzione e la sanità non ci può essere nè il povero né il ricco", né deve essere il mercato a regolare i diritti.
Invertire scelte europee
Sulla situazione italiana e, in generale, su quella europea, il leader del Pd afferma: "Abbiamo la possibilità di cominciare a invertire le scelte su scala europea". La crisi, aggiunge, che "non se ne andrà in un giorno, ha avuto origine da squilibri, disuguaglianze". E' c'è stato, anche in Europa, un "ripiegamento", ma il "ripiegamento è suicida, perché nessuno si salva da solo".