Sfumato un accordo con la Luiss, è stato convocato un team di docenti che hanno accettatodi mantenere top secret la loro presenza alle lezioni che si terranno via Skype
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Il Movimento Cinque Stelle si prepara a entrare in Parlamento con 109 deputati e 54 senatori. Eletti che davanti ai primi microfoni non hanno perso tempo per collezionare figuracce. Così Grillo e Casaleggio sono corsi subito ai ripari e hanno deciso di spedirli sui banchi di scuola. Obiettivo: spiegare ai neofiti della politica le regole della Casta, dall'iter legislativo, alla legge di stabilità, dai regolamenti alle commissioni parlamentari.
TUTTE LE FIGURACCE DEI PARLAMENTARI M5S
Tante le gaffe collezionate dai grillini nei primi giorni da parlamentari. La neo senatrice Enza Blundo ospite al programma radiofonico "Un giorno da pecora" ha dimostrato di non conoscere il numero esatto di deputati (630) e senatori (315) che pure voleva dimezzare senza pietà. Il deputato Carlo Sibilia, invece, ha dichiarato di non essere preoccupato dalla ingovernabilità perché tanto la Costituzione - secondo la sua personale e sbagliata interpretazione - non obbligherebbe il Governo a ricevere la fiducia delle Camere. Il senatore Bartolomeo Pepe, infine, da "La Zanzara" ha ammesso di non sapere dove si trovi il Senato. E quando i conduttori lo hanno incalzato chiedendogli di spiegare come si elegge il presidente della Repubblica ha troncato la conversazione: "Non mi va di essere preso per i fondelli. Studieremo e vi faremo sapere".
UN CORSO ALLA LUISS PER SOLI GRILLINI?
Dopo scivoloni tanto imbarazzanti è apparsa come provvidenziale la notizia pubblicata dal "Sole 24 Ore" mercoledì 27 febbraio: dal 4 marzo i 163 parlamentari Cinque Stelle frequenteranno in un centro convegni alle porte di Roma delle "lezioni intensive di diritto costituzionale con focus sulle evenienze più comuni nella vita parlamentare". Sono emersi solo alcuni dettagli organizzativi. Le lezioni dovrebbero essere organizzate in tre moduli: uno dedicato all'approvazione delle leggi, uno incentrato sul funzionamento del governo e un terzo sulle tecniche legislative. All'impostazione generale avrebbe lavorato "un'équipe di giuristi della Luiss Guido Carli di Roma".
Peccato però che la Luiss - contattata da Tgcom24 - neghi l'esistenza del corso: "A noi non risultano corsi per i grillini - dicono dall'ufficio stampa. - Ci stiamo accertando che non si tratti di iniziative individuali organizzate da qualche nostro docente". E il direttore generale dell'università Pier Luigi Celli ha ulteriormente smentito: ''È una notizia che abbiamo letto sui giornali anche noi. Ci ha molto incuriosito perché nella realtà a noi non risulta nulla. Che mi risulti non c'è mai stato alcun contatto né con Grillo né con Casaleggio. Se ci venisse chiesto di organizzare questi corsi deciderà il Senato accademico. Per noi non c'è alcun controsenso nel formare persone che prima si sono candidate e poi studiano per fare quello per cui si sono candidate perché non sarebbero attività universitarie, ma attinenti alla business school che riguarda le esigenze di imprese, associazioni e istituzioni".
La lista dei però non finisce qui. La Luiss è infatti, l'università controllata da Confindustria. L'unione degli industriali italiani che non più tardi di ieri ha bocciato Grillo, il suo movimento e le sue proposte economiche. È stato addirittura il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi a intervenire ieri con un'intervista a "Repubblica". Alla domanda: "Lei non condivide nulla del programma del Movimento 5 Stelle?" ha risposto senza giri di parole: "No. Se applicassimo il programma di Grillo l'industria italiana sarebbe finita. Diventeremmo un paese tra l'agreste e il bucolico. Grillo vuole bloccare le infrastrutture, noi pensiamo che si debbe colmare un grave ritardo infrastrutturale".
A questo punto sembra perlomeno strano che a raccontare dei corsi M5S alla Luiss sia stato proprio quel "Sole 24 ore" che a sua volta è controllato da Confindustria: o "Il Sole 24 Ore" non sapeva quello che succedeva in casa propria (eventualità assai improbabile) o la Luiss si è affrettata ad annullare il proprio impegno con il Movimento Cinque Stelle, alla luce delle posizioni espresse dal presidente Giorgio Squinzi.
COS'È SUCCESSO DAVVERO
Il contatto tra i grillini e un organismo interno alla Luiss ci sarebbe stato veramente. La strada di una collaborazione ufficiale M5S e Luiss sarebbe stata però, abbandonata quando è emersa la linea di Squinzi su Grillo e soprattutto quando la committenza grillina ha iniziato ad avanzare richieste un po' particolari. Innanzitutto clausole di riservatezza mai adottate prima da nessuno dei professori coinvolti in corsi di formazione per le aziende. Così alla fine la Luiss ha fatto un passo indietro e a gestire i rapporti con il Movimento sono restati singoli docenti (i cui nomi restano top secret), in via privata e al di fuori delle strutture dell'università di Confindustria. E "il centro congressi alle porte di Roma" è stato sostituito in tutta fretta dalle videoconferenze online di Skype. Per contenere i costi e soprattutto la curiosità dei media. Curiosità così famelica da avere spinto uno dei docenti già contrattualizzati a ritirare la propria disponibilità a tenere le lezioni.
CHI C'È DIETRO E CHI PAGA?
Gli enigmi restano a questo punto due: la committenza di questo corso che pare si farà davvero via Skype e il costo complessivo dell'operazione. I contatti con la Luiss e poi con i tre docenti che seguiranno le lezioni sono stati avviati da una misteriosa società che non è la Casaleggio e Associati, ma che ha posto condizioni precise sugli argomenti da affrontare durante le 60 ore di aula e non solo. Secondo indiscrezioni, i docenti che seguiranno le 60 ore di formazione per i neoeletti saranno contrattualizzati individualmente e individualmente accetteranno stringenti clausole di privacy.
LE LEZIONI PRIMA DELLE (E)LEZIONI
Ma la voglia dei grillini di colmare le proprie lacune culturali e politiche comincia prima delle elezioni. Il 19 gennaio si è tenuta una giornata di studio riservata a 16 candidati emiliani presso la Casa sul fiume di Borgo di Tossignano. A tenere la lezione è stato Fabrizio Cotza, blogger e amministratore delegato di All Winners. Argomento: tecniche di comunicazione, stress e gestione dei conflitti. Contattato da Tgcom24, Fabrizio Cotza ammette: "Con una battuta, potrei dire che ho insegnato come un parlamentare deve rispondere ai giornalisti. Ho cercato di spiegare come parlare in maniera diversa, evitando cioè il politichese. La cosa fondamentale è prendersi la responsabilità di quello che si dice e di quello che si fa, senza scaricare le colpe su altri". Ogni candidato ha pagato di tasca proprio la quota di partecipazione di 80 euro.
Sul web è circolata voce che a tenere le lezioni per i candidati grillini ci fossero anche l'economista Loretta Napoleoni e il professor Paolo Mottona. La prima da Adelaide, in Australia, fa saper a Tgcom24 che "non ci sono stati seminari, ma solo presentazioni di miei libri organizzati dai 5 Stelle".
Il professor Paolo Mottona (docente di Scienze della Formazione all'università Bicocca di Milano, esperto in pedagogia immaginale, controeducazione e filosofia dell'immagine) risponde via mail a Tgcom24: "Sulla Rete gira una notizia sbagliata. Io non ho mai partecipato a seminari di formazione del Movimento 5 stelle. Ho solo effettuato un intervento nell'ambito di una iniziativa sulla scuola aperta alla cittadinanza e organizzata dal M5S di Bologna".