Gli onorevoli grillini si dimezzano l'indennità base, anche se riceveranno comunque 10 mila euro Il Pd propone un taglio ancora più drastico per i propri eletti, ma l'eccedenza andrà al Partito
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I parlamentari eletti nelle fila del Movimento Cinque Stelle rispetteranno il codice di comportamento pubblicato da Beppe Grillo dopo le parlamentarie. Quindi restituiranno allo Stato parte dello stipendio percepito come deputati o senatori. Anche il Pd potrebbe seguire la linea da loro tracciata.
La decisione del M5S
I parlamentari M5S si dimezzeranno l'indennità base che passerà da circa 10 mila a 5 mila euro lordi. Il che vuol dire che se i colleghi degli altri partiti prenderanno 10.435 euro lordi mensili (5 mila netti), gli esponenti del movimento di Grillo intascheranno la metà. L'altra metà verrà probabilmente conferita in un fondo attraverso cui finanziare il microcredito alle imprese, come avviene in Sicilia. I neoeletti a cinque stelle restituiranno anche i 784 euro al mese che ogni deputato versa in un fondo per accumulare il Tfr.
In totale, al netto della riduzione, lo stipendio dei grillini seduti in Parlamento non sarà, però, di 5 mila euro ma di oltre 10 mila visto che non rinunceranno ai benefit di cui godono di solito gli onorevoli.
Accetteranno la diaria, vale a dire la copertura delle spese, pari a 3.503 euro al mese, cifra che però, può diminuire in caso di assenze dai lavori parlamentari. E non rinunceranno nemmeno alle spese di esercizio del mandato, pari a 3.690 euro, concesse per metà in modo forfettario e per l'altra metà sulla base di spese documentate.
E ancora: per le spese di viaggio riceveranno tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è inoltre previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. Per le spese telefoniche riceveranno infine, 3.098,74 euro l'anno.
La proposta del Pd
A essere critico con l'iniziativa del Movimento Cinque Stelle è Pippo Civati, eletto alla Camera per il Pd. "I deputati del M5S - a conti fatti - rinunceranno a 2.500 euro al mese. Ecco, volevo lo sapeste: i parlamentari del Pd guadagnano già (e guadagneranno) di meno, perché sono tenuti a versare 3-4000 euro al proprio partito (e se il partito vi rinunciasse, come ho già proposto, li lascerebbero allo Stato)".
Civati lancia tale proposta dal suo blog. "La mia proposta - sottolinea Civati - è sempre valida: togliamo 4 mila euro dal totale, per incominciare, e lasciamoli alle casse dello Stato". Poi aggiunge: "Nel conto, così ce la diciamo tutta, ogni deputato e senatore del Pd ha versato al partito (oltre alle cifre indicate qui sopra) 30.000 euro al momento della candidatura".