"Bersani dovrebbe aggiungere nel suo programma l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti", ha affermato il sindaco di Firenze, che sarebbe d'accordo a rifare le primarie
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"Se Bersani agli 8 punti aggiungesse l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti non farebbe alcun atto di demagogia ma di serietà". Lo ha detto Matteo Renzi distaccandosi così dalla linea presa dal partito democratico sulla questione del rimborso elettorale. "Si ristabilirebbe una sintonia con il Paese", ha aggiunto il sindaco di Firenze.
"Se non ci sarà il governo Bersani mi sembra naturale che sia giocoforza che si torni a votare", ha proseguito Renzi. "Prediligo - ha spiegato - qualsiasi soluzione che dia chiarezze: che siano le elezioni o un governo che faccia un piano sul lavoro e poi la legge elettorale". Il primo cittadino toscano non è "ottimista" sul fatto che la coalizione di centro-sinistra riesca a formare un esecutivo. "Tutto il Pd ha detto: vai avanti Bersani con gli otto punti. Io non sono molto ottimista ma spero che ce la faccia". Altrimenti bisognerà, prima delle nuove elezioni, svolgere nuovamente "anche le primarie".
E su una possibile apertura dei M5s, ha affermato: "Sarebbe un errore cercare di acquisire il consenso del Movimento 5 stelle con uno scambio di poltrone così come sarebbe un errore considerare quello di Grillo un partito come tutti gli altri". Renzi ha poi detto di essere "abbastanza allergico alle formazioni politiche tradizionali", aggiungendo di volere "un partito bello, una comunità di persone, non un partito che fa riunioni come fossero sedute di terapie di gruppo, delle sedute di amministratori anonimi che si guardano in faccia e si raccontano".