Al Pdl: la porta è stretta ma si deve provare. Nulla è impossibile
© Ansa
Al termine del primo giro di consultazioni, Pier Luigi Bersani definisce il "mandato" affidatogli da Giorgio Napolitano "un incarico esplorativo con un invito a parlare con tutti e a non escludere larghe intese sulle riforme". Il leader Pd ha poi risposto a distanza a Berlusconi che aveva definito quello di Bersani "incarico precario": "La porta è stretta, ma si deve provare. Uno spazio di discussione sui temi istituzionali c'è".
''Non mi parli di concordia chi, cinque mesi prima, ha lasciato il cerino ad altri e si e' messo in liberta' in campagna elettorale. Ma uno spazio di discussione sui temi istituzionali c'è", ha proseguito il segretario del Pd. ''Sono serio perché il Paese ha dei problemi, ma di mio sono sereno, ho sonni tranquilli; sono serio e preoccupato per il Paese. Non stessero a preoccuparsi per la mia psicologia, che è a posto, ma della loro''. ''Altro che mossa del cavallo, la governabilità senza cambiamento non esiste, farò, se mi sarà data la possibilità, proposte di cambiamento sul piano programmatico e se potrò fare un governo, il cambiamento si vedra' anche lì".
Seguo quanto indicato da Napolitano - ''Dal presidente Napolitano c'è stata una corretta distinzione tra i due registri (la maggioranza di governo e le riforme istituzionali) io mi muovo in quel solco'', ha precisato. ''Missione impossibile? Non c'è niente di impossibile'', ha concluso Bersani.