Il premier riferisce a Camera e Senato: "Il vero obiettivo delle sue dimissioni è un altro e si vedrà". Ma l'ex titolare della Farnesina ribatte: "Nessuna finalità personale"
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Il premier Mario Monti intervenendo alla Camera per riferire sulla vicenda dei marò ha respinto "con forza illazioni sulla possibilità di scambi o accordi riservati con l'India". Al contrario, il caso "che coinvolge i nostri due fucilieri ha portato una grave crisi nei rapporti con Delhi". Nel ripercorrere i fatti, culminati con le dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, Monti ha definito tali dimissioni un "atto inconsueto".
La decisione di non rimandare in India i due marò "non avrebbe dovuto essere oggetto di precipitose dichiarazioni alla stampa, che il ministro Terzi ritenne invece di rilasciare, anticipando un risultato finale che non poteva ancora darsi per scontato". Il governo, ha spiegato Monti, aveva "prontamente agito per avviare consultazioni con il governo indiano per arrivare a una procedura arbitrale" sulla vicenda che avrebbe potuto "sciogliere in una sede neutra il nodo più difficile, quello della giurisdizione, ma c'è stata chiusura da parte indiana".
"Incolumità dei fucilieri è la nostra priorità" - "Obiettivo del governo - ha spiegato Monti - è stato tentare di isolare questa vicenda dall'insieme complessivo dei rapporti con l'India e la nostra priorità è stata di tutelare la sicurezza, l'incolumità e la dignità dei nostri due marò e di tutti gli italiani che si trovano in India".
"Avviato percorso per una soluzione rapida" - La decisione di far rientrare i due marò in India è stata "difficile e dolorosa ma necessaria per tutelare l'onorabilità del Paese e della loro uniforme". "Pur con la prudenza che deve accompagnare qualsiasi valutazione, vorrei sottolineare che negli ultimi giorni abbiamo avviato un dialogo politico" con l'India ed "un percorso verso una soluzione rapida, reimpostando l'itinerario" della vicenda.
"Terzi ha sempre condiviso la nostra azione, il suo obiettivo è un altro" - "La puntuale ricostruzione dei fatti e del percorso che ha ispirato l'azione del governo, è stata pienamente condivisa dall'allora ministro Terzi, come da lui stesso pubblicamente affermato, basta vedere numerose dichiarazioni alla stampa", ha sottolineato il premier uscente. "Sono rimasto stupefatto per ciò che il ministro Terzi ha fatto e per ciò che non ha fatto": non ha informato nessuno della sua decisione e non si era mai opposto pur potendo "preannunciare le proprie decisioni". "Il vero obiettivo di Terzi è un altro e si vedrà".
"Questo governo non vede l'ora di essere sollevato" - Parlando alla Camera, Monti ha detto che "questo governo non vede l'ora di essere sollevato", sottolineando come l'incarico di premier non sia stato sollecitato da lui nel novembre 2011 ma sia stato chiesto dal mondo politico.
Monti al Senato: "L'India ha minacciato ritorsioni economiche" - "Abbiamo avuto notizia dal sottosegretario agli Esteri, da oggi viceministro, Staffan De Mistura", che in sede di vertice dei Brics (Brasile, Russia,India,Cina Sudafrica), tenutosi in Sudafrica era "iniziata a essere presa in considerazione un'opzione di misure dei Brics nei confronti dell'Italia". Lo ha detto Monti intervenendo al Senato sul caso dei marò e sulle dimissioni di Giulio Terzi.
Terzi: "Nessuna finalità personale" - "Ho annunciato pubblicamente le mie dimissioni, atto che ritengo legittimo in democrazia, in occasione della mia audizione alla Camera, non per perseguire chissà quale finalità personale, ma perché trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto proprio in quel momento - per rispetto delle verità che stavo riferendo in Parlamento, massima sede delle Istituzioni democratiche, che si rendesse per me impossibile proseguire nel mio impegno di Governo". Lo scrive sulla sua pagina Facebook Giulio Terzi rispondo a quanto detto da Mario Monti a Camera e Senato.
Terzi: "Mai anticipato notizie alla stampa" - L'ex ministro degli Esteri quindi "respinge al mittente le accuse di aver informato la stampa con eccessivo anticipo" e sottolinea di non avere "mai anticipato notizie in modo autoreferenziale tale da influire negativamente sui rapporti con l'India o sulla gestione del dossier Marò". 'Ho fatto ciò in cui credevo, rispondendo solo alla mia coscienza" conclude Terzi.