Il premier sottolinea come sia stato "centrato l'obiettivo del bilancio in pareggio in termini strutturali". Dal 2014 il debito pubblico dovrebbe iniziare a ridursi
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Il Cdm "ha approvato il Def per 2013 che è il momento centrale del ciclo di programmazione della politica economica e di bilancio del Paese. Il luogo per assicurare la sintonia tra la priorità politica nazionale e l'Ue". Così il premier Mario Monti. Il Def conferma "che il risanamento è avvenuto. Le finanze pubbliche sono su un sentiero sostenibile. E' centrato l'obiettivo del bilancio in pareggio in termini strutturali", ha aggiunto.
Quello varato oggi è un Documento di Economia e Finanza "ad assetto costante" o a "politiche e legislazioni invariate", ha spiegato Monti sottolineando che il documento "non può non riflettere le circostanze che caratterizzano questo periodo di legislatura".
"Speriamo che a maggio l'Italia esca dalla lista dei paesi con problemi di finanza ed entri nella lista dei paesi virtuosi" ha quindi aggiunto Monti.
"Risparmi dalla spending review per 30 mld" - Secondo quanto previsto dal Def, le due fasi della "spending review" dovrebbero generare "circa 30 miliardi di risparmi per il periodo 2012-2015". Inoltre, stando a una nota diffusa da Palazzo Chigi, nelle stime sui conti pubblici per il periodo 2013-2017,sono previsti "i proventi da privatizzazioni per un ammontare pari a circa un punto di Pil all'anno".
Debito pubblico diminuirà dal 2014 - La stima di deficit del governo per il 2013 si conferma al 2,9% del Pil, mentre il debito dovrebbe salire al 130,4% "al lordo della quota di pertinenza dell'Italia dei prestiti Efsf alla Grecia e del programma Esm".
L'avanzo primario dell'Italia è atteso in aumento "progressivo" fino al al 5,7% del Pil nel 2017, dal 3,8% del 2014. Il debito pubblico "inizierebbe a ridursi velocemente già a partire dal 2014 per arrivare al 117,3% nel 2017". Lo prevede il Def secondo una nota di Palazzo Chigi.