Scontro tra "bossiani" e "maroniani": la grana Reguzzoni rischia di spaccare la Lega Nord
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"Alla fine non resterò lì neppure io se va avanti così". Lo ha detto Umberto Bossi, parlando dell'ipotesi di espulsione dalla Lega di Marco Reguzzoni e di altri 3 esponenti "bossiani", chiesta da alcuni dirigenti "maroniani", dopo le contestazioni di Pontida. "Reguzzoni? Oggi abbiamo mangiato un panino insieme e abbiamo parlato. Nella Lega non c'è alcuna volontà di epurazione" ha fatto sapere il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini.
I bossiani sperano che il Senatur, cui spetta l'ultima parola in caso di provvedimenti disciplinari, almeno sino ad ora, trovi una soluzione non cruenta. Sta di fatto però che la nuova linea del Carroccio, dettata da Maroni, sembra non prevedere prigionieri. Basta leggere con attenzione le parole di Salvini, che tutto sono tranne che poco belligeranti. ''In Lega Lombarda - spiega - ci sono 622 sezioni e 30 mila iscritti, da quando sono segretario, circa un anno, sono stati presi sei provvedimenti disciplinari...non mi sembra che si possa parlare di epurazioni". Tuttavia - prosegue - dopo Pontida si è deciso di dare un segnale a chi non vuole dialogare e continua con provocazioni''.
''Con 25 voti a favore e uno contrario il Consiglio nazionale della Lega Lombarda - aggiunge - mi ha chiesto di avviare provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni iscritti. Ma non c'è alcuna volontà punitiva''. E le voci di possibile espulsione confronti di Reguzzoni? ''Con Reguzzoni ci siamo visti oggi, abbiamo parlato - replica Salvini - Se c'è volontà di dialogo e di costruire per combatte il comune nemico, che è a Roma e non in Lombardia, tutto si può discutere e accomodare. Io sono per la costruzione e proprio in questo momento sto andando a Quistello nel Mantovano ad inaugurare una nuova sezione, l'ennesima di quelle che si stanno aprendo sul territorio''.