Il presidente della Repubblica invoca nuovamente le grandi intese: "Soluzione solo da scelte di collaborazione"
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I dieci saggi nominati dal capo dello Stato hanno saputo trovare "posizioni comuni", dimostrando un clima di dialogo che si deve trasmettere alle forze politiche: l'invito arriva dal Presidente della Repubblica al termine dell'incontro con il gruppo. "La parola e le decisioni - ha sottolineato Napolitano - toccano ora alle forze politiche, e starà al mio successore trarne le conclusioni".
"Dai due cicli di consultazioni da me tenuti, senza perdere nemmeno un giorno dopo l'insediamento delle nuove Camere - ha detto il capo dello Stato - è risultato chiaramente che solo da scelte di collaborazione che spetta alle forze politiche compiere, segnandone i termini ed i confini, può scaturire la formazione del nuovo governo di cui c'è urgente bisogno".
"Tocca al mio successore" - Il presidente Napolitano ha aggiunto quindi che la formazione di un nuovo governo "non poteva dunque nascere per impulso del presidente della Repubblica uscente ripercorrendo un sentiero analogo a quello battuto con successo nel novembre 2011. La parola e le decisioni - ha aggiunto Giorgio Napolitano - toccano alle forze politiche, e starà al mio successore trarne le conclusioni".
"Si chiude il mio contributo al governo" - "L'iniziativa di istituire questi gruppi di lavoro, il mandato ad essi affidato, le relazioni che ne sono scaturite, rappresentano il contributo conclusivo - alla vigilia del compimento del mio mandato e della scelta del nuovo presidente - che sono stato in grado di dare alla soluzione del problema del governo dopo le elezioni del 24 febbraio". Ha ha detto Napolitano.
Saggi non interferiscono col Parlamento - "Nelle premesse alle due relazioni si richiama con assoluta correttezza il senso e il limite del compito da assolvere, con la giusta attenzione a non interferire nè con l'attività del Parlamento nè con le decisioni che spettano alle forze politiche". E' quanto ha sottolineato il presidente della Repubblica al termine della riunione conclusiva dei due gruppi di lavoro da lui voluti.
Vescovi: "Per Colle una figura di alto livello" - Il presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco, parlando del futuro Capo dello Stato ha affermato che potrebbe anche essere una donna. "L'importante è il livello, la capacità personale, il profilo intellettuale e morale", ha spiegato. Come Chiesa, ha aggiunto il cardinale, "auspichiamo che il Paese possa esprimere una personalità di alto livello, di alta considerazione ma anche di equilibrio".