Stefano Rodotà © LaPresse
"E' un momento molto delicato, vi leggo una dichiarazione e non rispondo a domande perché non voglio creare più problemi di quanti non ce ne siano". Lo ha detto Stefano Rodotà a Bari rispondendo ai cronisti che lo sollecitavano a commentare l'iniziativa di Grillo di organizzare una protesta a Roma, davanti Montecitorio. "Io sono contrario a qualsiasi marcia su Roma'' ha subito precisato.
"Ringrazio tutti quelli che pensano a me e sono contento che il mio nome parli alla sinistra italiana" ha aggiunto il giurista a Bari. A proposito della dichiarazione di Beppe Grillo sul presunto "colpo di stato" compiuto dai partiti con la rielezione di Giorgio Napolitano, Rodotà ha preso le distanze: "Sono sempre stato convinto che le decisioni parlamentari possano e debbano essere discusse e criticate anche duramente, ma partendo dal presupposto che si muovono nell'ambito della legalità democratica costituzionale".
Al giurista ha prontamente risposto Vito Crimi, capogruppo del M5S al Senato, postando una nota sulla propria pagina Facebook: "Nessuna adesione può essere rivendicata per una manifestazione che non c'è. Si tratta semmai di una mobilitazione spontanea di cittadini che da giorni sono assiepati davanti al Parlamento per lamentare l'incolmabile distanza tra le stanze del potere e il popolo. Il professor Rodotà è simbolo di unità nazionale, di pacificazione e deflazione delle tensioni sociali, e, come giustamente sottolinea lo stesso “le decisioni parlamentari possono essere anche aspramente criticate ma partendo dal presupposto che si muovano nell'ambito della legalità democratica costituzionale”. Ciò nonostante si sottolinea come, pur nell'ambito di un processo costituzionalmente corretto, è stato consumato oggi un fortissimo e incolmabile strappo tra i cittadini e le istituzioni".