"Ho detto sì per dare un governo al Paese, non illudetevi". "Resto in carica finché le forze me lo consentiranno". Tutti in piedi ad applaudire tranne il Movimento 5 Stelle
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Giorgio Napolitano ringrazia il Parlamento in seduta comune per "avermi con così largo suffragio eletto Presidente della Repubblica. E' un segno di rinnovata fiducia - sono le sue prime parole dopo giuramento - che raccolgo comprendendone il senso". La rielezione a Capo dello Stato "sottopone a seria prova le mie forze", ha aggiunto, dicendo di apprezzare "in modo particolare che mi sia venuto da tante e tanti nuovi eletti".
Tassativo accordo tra forze diverse, partiti siano responsabili - "I risultati complessivi delle elezioni indicano tassativamente la necessità di intese tra forze diverse per far nascere e per far vivere un governo oggi in Italia, non trascurando, su un altro piano, la esigenza di intese più ampie per problemi di comune responsabilità istituzionale". Lo afferma Giorgio Napolitano. "Ho accolto l'invito a prestare di nuovo giuramento come Presidente della Repubblica. L'ho accolto anche perché l'Italia si desse nei prossimi giorni il governo di cui ha bisogno. E farò a tal fine ciò che mi compete: non andando oltre i limiti del mio ruolo costituzionale, fungendo tutt'al più, per usare un'espressione di scuola, "da fattore di coagulazione".
Il M5S non applaude ma si alza in piedi - All'ingresso del Capo dello Stato nell'Aula della Camera, dove il Parlamento si era riunito in seduta comune per ascoltare il giuramento, un lungo applauso si è levato dagli scranni. Tutti i parlamentari si sono alzati in piedi, compreso il M5S che però non ha applaudito.
"Se ci sarà ancora stallo politico prenderò decisioni" - Sulle riforme, "ho speso tutti i possibili sforzi di persuasione, vanificati dalla sordità di forze politiche che pure mi hanno ora chiamato ad assumere un ulteriore carico di responsabilità per far uscire le istituzioni da uno stallo fatale. Ma ho il dovere di essere franco : se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese". "Non si può più, in nessun campo, sottrarsi al dovere della proposta, alla ricerca della soluzione praticabile, alla decisione netta e tempestiva per le riforme di cui hanno bisogno improrogabile per sopravvivere e progredire la democrazia e la società italiana", ha detto Napolitano.
"Imperdonabile il no alla riforma elettorale" - "Imperdonabile resta la mancata riforma della legge elettorale". Lo ha detto il presidente della Repubblica. "La mancata revisione di quella legge ha prodotto una gara accanita per la conquista, sul filo del rasoio, di quell'abnorme premio, il cui vincitore ha finito per non riuscire a governare".
"Basta tatticismi e strumentalismi" - "Convenienze, tatticismi e strumentalismi". Ecco, per Giorgio Napolitano "che cosa ha condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento".
Napolitano difende le forze armate e la magistratura - Per Napolitano si deve "reagire a disinformazioni e polemiche che colpiscono lo strumento militare, giustamente avviato a una seria riforma, ma sempre posto, nello spirito della Costituzione, a presidio della partecipazione italiana - anche col generoso sacrificio di non pochi nostri ragazzi - alle missioni di stabilizzazione e di pace della comunità internazionale". "Occorre poi grande attenzione di fronte a esigenze di tutela della libertà e della sicurezza da nuove articolazioni criminali e da nuove pulsioni eversive, e anche di fronte a fenomeni di tensione e disordine nei rapporti tra diversi poteri dello Stato e diverse istituzioni costituzionalmente rilevanti", ha aggiunto il presidente.
Urgono interventi sul lavoro - Giorgio Napolitano ha sottolineato il "valore delle proposte ampiamente sviluppate nel documento" da lui "già citato, per affrontare la recessione e cogliere le opportunita" che ci si presentano, per influire sulle prossime opzioni dell'Unione Europea, per creare e sostenere il lavoro, per potenziare l'istruzione e il capitale umano, per favorire la ricerca, l'innovazione e la crescita delle imprese".
Il M5S distingua piazza dal Parlamento - "Apprezzo l'impegno con cui" il M5s "ha mostrato di volersi impegnare alla Camera e al Senato, guadagnandovi il peso e l'influenza che gli spetta: quella è la strada di una feconda, anche se aspra, dialettica democratica e non quella, avventurosa e deviante, della contrapposizione tra piazza e Parlamento". Lo ha detto Giorgio Napolitano. "La rete", dice Napolitano, offre inedite possibilità politiche, "ma non c'è partecipazione realmente democratica" senza il tramite di "partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del 'metodo democratico'".