L'88,8%, pari a 17.177 voti, ha deciso di allontanare il senatore Marino Mastrangeli per aver violato le regole del movimento
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Il senatore Marino Mastrangeli è stato espulso da M5S. Il popolo 5 Stelle, ma solo gli iscritti al 31 dicembre 2012 al blog di Beppe Grillo, ha preso questa drastica misura per il parlamentare grillino. Il voto, spiega Beppe Grillo, è stato deciso a causa della violazione di Mastrangeli della "regola di evitare partecipazioni ai talk show" e per aver "danneggiato l'immagine del M5S con valutazioni del tutto personali".
La spiegazione di Grillo - "Tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle hanno sottoscritto pubblicamente prima delle elezioni il 'Codice di comportamento'. La sua sottoscrizione era necessaria per candidarsi, un impegno preso senza costrizione verso il M5S e gli elettori", sottolinea Beppe Grillo. Per i parlamentari che violino le regole sottoscritte, "il gruppo parlamentare può avviare la procedura di espulsione", che prevede la proposta di espulsione votata a maggioranza da deputati e senatori riuniti e la successiva ratifica della decisione con una votazione on-line degli iscritti al Movimento.
Le "colpe" di Mastrangeli - "Il cittadino Marino Mastrangeli ha violato numerose volte la regola 'Evitare la partecipazione ai talk show televisivi' senza sentire alcun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando così l'immagine del M5S con valutazioni del tutto personali", afferma Grillo. "Per questo i gruppi parlamentari riuniti del M5S Camera e Senato hanno deliberato a maggioranza di proporre l'espulsione dal gruppo parlamentare del Senato di Marino Mastrangeli per palese violazione delle norme di comportamento. In particolare Mastrangeli ha ripetutamente partecipato a numerosi talk show, benché l'intero gruppo lo avesse più volte invitato a desistere, anche in contemporanea allo svolgimento dei lavori del gruppo".
"Vergogna da Corea del Nord" - "È una vergogna, una vergogna. Queste cose non succedono neanche in Corea del Nord". Non nasconde l'irritazione, il senatore Mario Mastrangeli, per la votazione sulla sua espulsione. "Perché non espellono Vito Crimi, che ha registrato un'intervista da Vespa uguale a quella che avevano fatto a me? Le mie erano interviste, come le fanno tutti i senatori. Mi sono inventato questo slogan: "Un parlamentare che non può parlare, che parlamentare è?". Mastrangeli contesta la votazione dei gruppi M5S che ha proposto la sua espulsione: "C'erano 72 assenteisti sul lavoro. Solo 62 hanno votato per cacciarmi, gli altri 101 evidentemente non sono d'accordo". "Dovranno prendermi e spostarmi fisicamente dai banchi del gruppo, perchè io il M5S non lo lascio. E lì", prosegue, "formerò una componente che chiamerò 'Minoranza M5S', perchè continuerò ad avere il Movimento nel sangue". Fuori discussione, invece, le dimissioni dalla carica di senatore: "Sono stato il candidato ciociaro più votato alle parlamentarie del Movimento, che nel Lazio ha preso 786 mila voti. Perché mi devo dimettere per un'intervista?".
Espulso con 88,8% di voti - L'88,8% ,pari a 17.177 voti, ha votato per l'espulsione. Lo ha annunciato sul suo blog Beppe Grillo diffondendo i risultati delle votazioni. "Le operazioni di voto si sono concluse", ha annunciato Grillo. "Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.341. L'88,8% (pari a 17.177 voti) ha votato per l'espulsione, il restante 11,2% (pari a 2.164 voti) ha votato per il no: "Grazie a tutti coloro che hanno partecipato".
Avvocati Mastrangeli: "Illegittimo, adiremo vie legali" - Secondi i legali del parlamentare espulso la votazione è "invalida ed illegittima". I difensori di Mastrangeli si sono riservati di procedere in tutte le "opportune e competenti sedi giudiziarie". Ciò anche perché la decisione non sarebbe stata presa a maggioranza dal M5S.
La Salsi torna all'attacco - "Ecco a voi la versione digitale del tribunale dell'inquisizione". Viene commentato così il caso Mastrangeli sui profili facebook e Twitter di Federica Salsi, la consigliera comunale di Bologna espulsa dal M5S con l'infamante accusa di Beppe Grillo di solleticarsi il 'punto G' con le apparizioni televisive. Il tweet rimanda al post con cui Grillo stavolta sottopone l'espulsione al voto degli iscritti, cosa che non aveva mai fatto, finora decidendo tutto da solo. E suscita dibattito. Qualcuno le notare che "il web è pieno di notizie di espulsione", lei replica con più tweet: "L'unica cosa su cui ho posto attenzione e che critico è IL METODO. Questo metodo è FALSA democrazia. È un tribunale dell'inquisizione. Lo ho già detto. Ti sembra meno democratico questo metodo rispetto ad una decisione presa esclusivamente dal direttivo di un partito?". E a chi twitta che da tempo "i direttivi di partito non espellono qualcuno", anche perchè "nei partiti la dialettica interna viene tutelata", la consigliera risponde. "Non mi interessano gli altri partiti, il M5S doveva essere altro, si spaccia per essere altro, ma non lo è". E aggiunge: "A suo tempo criticai le regole per le candidature alle parlamentarie e questo è il risultato. Il pesce puzza dalla testa BG+GC", ovvero Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.