Il presidente del consiglio a "Che tempo che fa" ripropone la sua ricetta di governo: "Immediato intervento per la cassa integrazione"
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La riforma della legge elettorale "si può fare con una legge ordinaria ma la riduzione del numero dei parlamentari va fatto con una legge costituzionale quindi la procedura è più lunga. Volendo bastano 7-8 mesi ma bisogna farla con la maggior determinazione possibile". Cosi' il premier Enrico Letta a "Che tempo che fa". Sulla questione Imu ha aggiunto: "Sospenderemo la rata di giugno con un decreto".
"Per colpa di una legge elettorale balorda si è creata l'ingovernabilità: la legge va cambiata assolutamente e una delle priorità perché è una delle leggi peggiori", ha detto Letta. E sull'aumento dell'Iva a luglio? "Anche questo è uno dei temi che tenteremo di scongiurare, di allontanare per poi lavorarci".
L'Imu non è solo di Berlusconi - "L'Imu non è una cosa di Berlusconi, il suo superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti politici che sostengono il governo. Il Pd aveva il superamento come uno dei piani essenziali. Si va in quella direzione ma i particolari sono da discutere". Questa la risposta indiretta di Enrico Letta all'attacco di Berlusconi che nel pomeriggio aveva minacciato di far cadere il governo se non si fosse tolta la tassa sulla casa.
Dare risposta agli esodati - "Bisogna dare una risposta, è tra gli impegni perché gli effetti di incertezza sono elevati. La riforma delle pensioni ha avuto effetti stabilizzatori importanti ma ha dato una botta di incertezza mentre io vorrei che i cittadini tornassero a fidarsi dello stato". Così il premier Letta assicura l'impegno del governo sul problema degli esodati.
"Se faccio tagli alla cultura mi dimetto" - Il conduttore Fazio punzecchia il premier sulla questione cultura e i tagli che negli ultimi anni si sono concentrati su questo settore. E Letta si lancia in una promessa: "Mi prendo l'impegno: se ci saranno dei tagli alla cultura e alla ricerca mi dimetto".
Legge immigrazione non all'ordine del giorno - "Sono temi fuori della fiducia bisogna che ci siano dei dibattiti e non è scontato che ci siano accordi. Su ciò che è fuori del programma farò del mio meglio ma vedremo". Dice Enrico Letta parlando delle proposte del ministro Kyenge su cittadinanza e immigrazione clandestina. Che ancora oggi ha fatto discutere i partiti della maggioranza sulla questione "ius soli".
Aboliremo il finanziamento pubblico ai partiti - "Nel programma c'è l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti così come la riduzione dei costi della politica", assicura il premier Enrico Letta, "e dobbiamo dare un segnale agli elettori, non possiamo più aspettare".
L'Europa non sia solo austerità - "Dopo il tour europeo sono tornato con qualche elemento fiducia in più : ho detto che l'Italia non vuole sbracare, vuole mantenere gli impegni presi ma non possiamo più accettare che l'Europa sia solo tagli tasse e austerità", ha detto Letta parlando dei suoi recenti incontri con Hollande e la Merkel. "Proporrò al vertice europeo di giugno, che tutti i capi europei lancino un piano, un grande progetto per il rilancio dell'occupazione dei giovani", ha aggiunto il premier.
Agire sulle rendite finanziarie - "Sulle rendite finanziarie l'Italia è già intervenuta ha alzato le tasse nel momento più difficile ci battiamo perché questo sia a livello europeo. L'obiettivo fondamentale è che le rendite devono costare di più, il lavoro deve costare di meno". E' l'auspicio di Enrico Letta.