Da Schifani a Bongiorno, da Alemanno a D'Alema, le reazioni alla scomparsa del senatore a vita
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Un simbolo della democrazia, un protagonista della storia italiana, un grande personaggio. Sono solo alcuni dei ricordi commossi che uomini politici, e non solo, hanno voluto comunicare dopo la morte di Giulio Andreotti. Tutti sono d'accordo sul fatto che ha scritto una parte della storia repubblicana e che ha avuto grandi doti di mediatore tra forze e poteri.
"Un uomo - ha ripreso - che è stato capace, con alto senso dello Stato e con un'intelligenza non comune, di segnare tanti momenti fondamentali delle nostre istituzioni. Sono vicino ai suoi familiari in questo momento di dolore, anche a nome di tutti i senatori del Popolo della Libertà".
Cesa: "Perdiamo un protagonista" - "Giulio Andreotti è stato uno dei più straordinari protagonisti della storia italiana - ha detto il segretario Udc Lorenzo Cesa -: un grande padre della Democrazia cristiana a cui tutti noi dobbiamo molto. Ne ricordiamo con commozione e ammirazione la lucidità e il talento politico senza età. Alla famiglia le condoglianze mie personali e di tutto il partito".
Alemanno: "Profondo dolore" - Il sindaco di Roma gianni Alemanno ha espresso, "a nome di tutta la città di Roma, il più prodonfo dolore per la morte di Giulio Andreotti. E' stato probabilmente l'uomo politico nato nella Capitale più rappresentativo della storia repubblicana recente, oltre a essere una persona di grande spessore umano e di incredibile dottrina sia culturale che politica. Le mie più sentite condoglianze ai familiari".
Fioroni: "Lascia un grande vuoto" - "Sono profondamente addolorato per la scomparsa di un uomo che ha caratterizzato la crescita e lo sviluppo del nostro Paese - ha dichiarato il deputato Pd Beppe Fioroni -. Per chi lo ha conosciuto e apprezzato lascia comunque un vuoto di capacità, competenza e soprattutto rispetto del senso dello Stato e della Costituzione".
Da Casini "un giudizio da amico" - E ancora, Casini di lui ha detto: "La mia è una riflessione da amico perché ho conosciuto Andreotti tanti anni fa. Da giovane ho seguito un grande partito, la Dc, di cui Andreotti è stato sempre un punto di riferimento. Era molto ammalato e tutti sapevamo la sua condizione di estrema gravità. E' stato un grande personaggio, uno statista di cui si è parlato bene e male alternativamente e la storia gli darà un giudizio più serio di quanto i suoi detrattori gli hanno dato in vita".