Chi si tiene i soldi della diaria "è un pezzo di m...", dice il comico. Tensione su una possibile "black list". Poi apre alle apparizioni televisive, ma non ai talk show
Continuano le tensioni nel Movimento Cinque Stelle per il caso della diaria, anche dopo l'incontro di Beppe Grillo alla Camera con i "suoi" parlamentari. Senatori e deputati sono divisi sulla restituzione di quella parte di rimborsi che supera le spese sostenute per la loro "nuova vita romana". Grillo contesta la loro decisione, spiegando che chi - come il vicepresidente dell'Ars cacciato dal Movimento - si tiene i soldi "è un pezzo di m...".
Grillo chiede di rinunciare ai soldi ("Non si fa la cresta su ciò che non è rendicontato"), ma i parlamentari gli rispondono che se ne parla tra una settimana "in assemblea". Lui annuncia una "black list" con "nomi e cognomi di chi vuol tenersi i soldi"; loro replicano alla minaccia della gogna spiegando via tweet che sulla lista il boss "ha ritrattato in meno di un'ora". Una tensione che però lo stesso Grillo tenta di sdrammatizzare a fine giornata: "Abbiamo fatto un decalogo. Tutto ciò che è eccedente me lo prendo io; anzi, io e Casaleggio!", scherza.
Ma le divisioni tra i parlamentari "cinque stelle" sono evidenti. I deputati se la prendono con i colleghi del Senato; la fazione dei "duri e puri" vuole isolare chi non si attiene alle regole, e nei colloqui spunta spesso la parola "traditori"("saranno al massimo una decina", dice qualcuno); altri, invece, non nascondono l'insofferenza verso quelli che chiamano "i primi della classe". E' un momento difficile anche per gli uffici comunicazione con parlamentari che vogliono indagare sui "loro rapporti con lo staff". E la smentita dell'esistenza della black list, prima annunciata proprio da loro con un tweet, non aiuta il clima collaborativo.
L'arrivo di Grillo a Roma puntava a ricompattare i "cinque stelle". "Sono venuto a portarvi un saluto", esordisce il leader, accolto come sempre da entusiasmo ed affetto, ma molti temono il "rimprovero". Tutti sanno che parlerà della questione degli stipendi: la scorsa settimana hanno ricevuto una lettera di "sollecito" da parte dello stesso Grillo e di Gianroberto Casaleggio; e hanno anche tenuto un sondaggio interno per decidere che fare (al momento l'idea è non restituire i soldi in eccesso). Il comico genovese usa toni forti: "Se avete firmato qualcosa, dovete rispettarlo". Ma la risposta è tiepida. Poi sbotta: "Il deputato siciliano Venturino che si tiene i soldi è un pezzo di merda". Alla riunione di Montecitorio non tutti erano presenti, qualche parlamentare si è attardato in commissione. E non è mancato chi ha sottolineato la coincidenza.
Nella riunione, comunque, non si è parlato soltanto della diaria. Sul tavolo c'era anche la questione comunicazione. Alcune dichiarazioni in libertà non sono piaciute ed è stato chiesto di fare attenzione. Ma Grillo apre alla presenze tv: "Andate in televisione a spiegare ai cittadini le nostre idee, purché non siano talk-show", spiega. Una decisione già operativa a Roma, dove con un referendum è stato permesso al candidato sindaco De Vito di partecipare alle trasmissioni tv. In serata, Grillo ha parole di giustificazione per i sui ragazzi: "E' andata benissimo, sono meravigliosi - confessa prima di raggiungere il suo albergo - Sono l'ultimo baluardo della democrazia in questo Paese che fra sei sette mesi avrà bisogno della Protezione civile".