PASSO IN AVANTi

Storico accordo tra sindacati e Confindustria sulla rappresentanza e democrazia sindacale

L'intesa, attesa da decenni, segna la fine degli accordi separati. Camusso (Cgil): "Finisce una lunga stagioni di divisioni". Letta: "Ora è il momento di unire"

31 Mag 2013 - 22:14
 © Ansa

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Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno raggiunto uno storico accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. I leader dei sindacati Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti ed il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, hanno siglato l'intesa, che segna la fine degli accordi separati, dopo quattro ore di confronto.

Camusso: "Fine delle divisioni" - "Un accordo storico, che mette fine ad una lunga stagione di divisioni". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, definisce l'intesa.

Epifani: "Segnale per tutti" - "L'accordo tra la Confindustria ed i sindacati chiude in modo positivo il problema della certificazione della rappresentanza e della rappresentatività dei sindacati e apre una prospettiva di lavoro unitario sulle regole democratiche mentre in Parlamento si e' aperta una stagione di riforme. E' un bel segnale per tutti", sono state i primi commenti a caldo del segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani. "E' un accordo importante che regolerà i rapporti, le relazioni industriali in modo più chiaro e trasparente. La dimostrazione che le parti sociali sono capaci di autoregolarsi", ha spiegato il leader della Uil, Luigi Angeletti.

Letta: "Ora è il momento di unire" - Il plauso all'accordo arriva anche dal premier Enrico Letta che twitta: "Una bella notizia l'accordo appena firmato Confindustria-sindacati: è il momento di unire, non di dividere per combattere la disoccupazione". 

Che cosa prevede l'accordo - Con questo accordo si mettono nero su bianco le regole per certificare gli iscritti e il voto dei lavoratori, indicando la soglia del 5% per sedere al tavolo della contrattazione nazionale. Nel settore privato, come già accade da 20 anni nel pubblico impiego, la rappresentatività verrà misurata attraverso l'incrocio, il mix tra numero degli iscritti e voto proporzionale delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). L'intesa indica anche le regole per validare gli accordi, definiti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano almeno il 50% più uno, cioè la maggioranza semplice. La stessa maggioranza semplice richiesta per la consultazione certificata dei lavoratori, il voto a cui cioè verranno sottoposti gli stessi accordi. Così se un contratto nazionale è sottoscritto dal 50% più uno della rappresentanza sindacale "tutti - chiarisce Squinzi- sono tenuti a rispettare quanto stabilito da quel contratto".

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