TASCHE VUOTE

Partiti, pochi finanziamenti dai privatiI tesorieri allarmati dai dati 2012-13

Le mosche bianche di Enrico Bondi: 100mila euro a Monti. I casi isolati di Nicole Minetti,... e molti altri

05 Giu 2013 - 18:59
 © Ansa

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I finanziamenti privati ai partiti? Un flop nel 2012. Questo l'allarme dei tesorieri: come risulta dalle dichiarazioni congiunte arrivate alla Camera a Pd e a Pdl non è infatti giunto un solo euro. Appena un po' meglio i mesi 2013 precedenti le elezioni, con la sola Scelta civica a trovare il consenso di manager e imprenditori, tra cui Enrico Bondi che ha versato 100mila euro al partito di Mario Monti.

Scorrendo le dichiarazioni congiunte, cioè i finanziamenti privati che la legge obbliga a depositare nella Tesoreria della Camera, risulta che nel 2012 il Pdl ha avuto dai privati 8.730.485,75. Ma leggendo i nomi dei donatori si scopre che sono tutti parlamentari o Consiglieri regionali (tra loro anche Nicole Minetti con 6.000 euro). Analogo il discorso per il Pd: gli assegni per complessivi 5.013.652,60 Euro sono stati staccati solo da parlamentari: in media 18.000 euro ciascuno (1.500 al mese), con Bersani che si è autotassato per 21.000. Identico discorso per la Lega nelle cui casse i parlamentari e i consiglieri regionali hanno versato 4.897.168,37 euro (tra i contribuenti i Governatori Roberto Cota e Luca Zaia, il segretario Maroni ma non Umberto Bossi).

Insomma sono spariti i grandi finanziatori di Forza Italia e del Pdl (in passato tra essi Riva, Gavio, Todini, ecc) o le numerose Coop dell'Emilia e della Toscana del Pd: tantomeno l'ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, che ogni anno versava 100.000 euro al partito di Siena. Unica isola felice il Pd di Piombino, a cui sono giunte dalle piccole e medie aziende locali 39.000 euro. Il ''fund raising'' dei primi mesi del 2013, forse grazie alle elezioni, e' andato un po' meglio ma siamo distanti da precedenti anni elettorali. Nelle casse del Pdl sono giunti si' 2.366.768,74 euro, ma quasi esclusivamente dai candidati alle elezioni (in media 25.000 euro ciascuno), con l'eccezione di cinque versamenti per complessivi 66.400 euro. Niente. Al Pd è andata leggermente meglio grazie alle sedi locali delle regioni rosse. La sede nazionale ha ricevuto solo 90.000 euro dalla Seci spa di Bologna, la holding del Gruppo Maccaferri. Ma altri 294.000 euro le hanno mandate le piccole aziende e le coop nelle sezioni locali.

Chi curiosamente ha ricevuto notevoli contributi privati è stato il tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti: per lui 259.360,90 euro da 24 aziende diverse, con versamenti che vanno da 250 euro (Agilium Worldwide Italy srl di Roma) a 50.000 (PCA spa di Tortona). L'exploit lo ha fatto Scelta Civica: oltre ai candidati, hanno contribuito alle casse del partito di Mario Monti imprenditori piccoli e grandi. Tra i secondi Francesco Merloni (100.000 euro) che in passato aveva aiutato Margherita e Pd; Anna Lucia Balzan (50.000 euro), console onorario del Principato di Monaco a Venezia nonché consorte di Mario Moretti Polegato, patron della Geox; La Salini (20.000), La Seci Real Estate (20.000); Alberto Bombassei (56.000 euro) e soprattutto Ilaria Borletti dell'Acqua (710.000) entrambi candidati ed eletti alla Camera. Da annoverare i 100.000 euro di Enrico Bondi, con vari incarichi nel governo Monti e oggi commissario dell'Ilva, a cui seguono 271.000 euro da una ventina di piccole e medie aziende. Infine l'Udc ha fatto il pieno con 1 milione e 80.000 euro tutti giunti da società del gruppo Caltagirone, il che smentirebbe il ''freddo'' tra il leader Pier Ferdinando Casini e i suocero di cui si era parlato prima del voto.

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