"Grande traguardo: al centro del Consiglio europeo un piano per l'occupazione giovanile". Il governo punta a stanziare risorse per 1,3 miliardi di euro
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"Nei prossimi mesi vareremo un secondo pacchetto di interventi per il lavoro". Lo ha annunciato alla Camera il premier Enrico Letta, ricordando la necessità attuare la "Garanzia per i giovani", il piano che il vertice Ue dovrebbe approvare sull'occupazione giovanile. Letta ha poi rivendicato il successo di "un traguardo raggiunto: porre al centro del Consiglio europeo il nodo del lavoro giovanile". Il governo punta a stanziare risorse per 1,3 miliardi.
"Se l'Europa si ferma è perduta", ha detto poi il presidente del Consiglio davanti alla Camera, esponendo l'intenzione di intervenire appunto contro la disoccupazione giovanile. E ancora, anticipando i contenuti della prossima missione in Europa, ha avvertito: "A Bruxelles ci attende un duro confronto".
"Vertice Ue, no a soluzioni al ribasso" - Al prossimo Consiglio europeo, ha precisato il premier, bisognerà "rifuggire da ogni soluzione al ribasso".
L'Italia, ha continuato Letta, farà del semestre di presidenza europeo, nella seconda metà del 2014, "l'occasione unica per una grande battaglia politica: porre al centro la dimensione politica della costruzione degli Stati Uniti d'Europa".
"Agevolazioni per i nuovi assunti" - La prima tappa sarà però in Italia, dove domani il Consiglio dei ministri intende approvare "un pacchetto, un decreto legge per il lavoro", che prevede agevolazioni "per chi assume a tempo indeterminato".
"Misure per tutte le regioni, ma priorità al Sud" - "Non saranno decisioni che faranno discriminazioni - ha poi detto il presidente del Consiglio -, ma interverranno con più intensità nelle aree in cui la disoccupazione è più alta, come alcune aree del Mezzogiorno, ma l'intervento riguarderà tutte le regioni di Italia".
"La disoccupazione dei giovani ci costa 153 miliardi" - "Eurofund ha stimato che il costo della disoccupazione giovanile in termini di reddito perduto e di maggiori oneri per assistenza sociale è pari a circa 153 miliardi - ha aggiunto Letta parlando alla Camera -: una dissipazione senza pari, uno sperpero che la crisi esaspera in un paradossale circolo vizioso".
"Obiettivo 3% raggiunto, il premio nel 2014" - Letta ha poi detto che "il premio per essere usciti dalla procedura di infrazione del 3% ci sarà il prossimo anno. Sul bilancio del 2014. Non ci farà considerare dei sorvegliati speciali e potremo avere sul bilancio maggior flessibilità e premialità che i Paesi che non hanno centrato questo obiettivo non potranno avere".
"Più Europa, oppure non ce la faremo" - "Si esce da questa crisi con più Europa", non con meno Europa, ha poi avvertito Letta. "Ovviamente un'Europa diversa perché l'Europa di oggi non va bene perché ci ha portato fin qui, ma è evidente che se non c'è un impegno collettivo, delle forze politiche e dei Parlamenti, ad andare verso più Europa non ce la faremo".
"La crisi non è ancora finita" - "L'Europa non riesce a riprendere velocità e ci sono ancora ombre sulla moneta unica - avverte ancora il premier -. Sono bastate due notizie provenienti da posti anche lontani da loro (la sede della Corte Costituzionale tedesca e Atene che chiude la tv pubblica) per dare il segno che la crisi non è ancora finita".
"Euro, le ombre non sono fugate" - "Le ombre sulla tenuta della moneta unica - ha aggiunto - non sono state ancora fugate definitivamente".
Risorse per 1,3 miliardi di euro - Per il pacchetto lavoro il governo punta a stanziare circa 1,3 miliardi di risorse complessive. Secondo quanto si è appreso da tecnici al lavoro sul provvedimento, oltre al miliardo di fondi europei da destinare al Sud, potrebbero esserci altri 300 milioni per le misure di incentivo alle assunzioni al Centro-Nord.