Il presidente della Suprema Corte: il leader Pdl è stato trattato come "qualunque imputato"
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"Non c'è nessun accanimento. Il senatore Berlusconi è stato trattato come qualunque imputato in un processo con imminente prescrizione". Lo dice il presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce. Il magistrato replica poi agli attacchi subiti dalla Suprema corte per il processo Mediaset, e in particolare a un quotidiano che ha titolato "Banditi di Stato": "Ci siamo abituati a un linguaggio poco consono a una democrazia".
"Se si fosse lasciato correre, ci sarebbero stati attacchi dall'altra parte", aggiunge Santacroce, spiegando che i giudici della Cassazione hanno fissato l'udienza prima del termine di prescrizione "anche per evitare responsabilità disciplinari". "Comunque - prosegue - noi siamo sempre colpiti, sia se i processi hanno tempi biblici, sia se sono rapidi".
"Nulla vieta alla Cassazione di rinviare" - "Nulla vieta" alla Sezione feriale della Cassazione che dovrà esprimersi sul processo Mediaset di poter ricalcolare la prescrizione e di poter, "nella sua discrezionalità e su istanza della difesa, disporre un rinvio della discussione", sottolinea poi Santacroce. "Compito fondamentale del giudice è quello di non far prescrivere i processi. La Cassazione si comporta normalmente così", aggiunge rispetto a chi accusa la Suprema Corte di aver dato un'accelerazione.
"Non siamo stati Speedy Gonzales" - "Non c'è nessuna ragione per sentirsi esterrefatti", replica Santacroce all'avvocato Coppi, difensore di Silvio Berlusconi alla Suprema Corte nel processo Mediaset. Da parte della Cassazione "non c'è nessuno zelo particolare, nessun atteggiamento da Speedy Gonzales", spiega ancora il presidente della Cassazione, ribadendo che non è stato usato alcun metro particolare per il processo che riguarda Berlusconi. "E' stata applicata la legge - conclude - I procedimenti urgenti devono andare alla sezione feriale".