"Sono state sbagliate e offensive", ha spiegato all'aula del Senato. Da Palazzo Chigi toni duri contro Roberto Maroni: "Se esclude le dimissioni, si rende correo dell'insulto al ministro"
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Intervenendo in Senato, Roberto Calderoli si è scusato per le dichiarazioni sul ministro Cecile Kyenge, definendo le proprie parole "sbagliate e offensive e per le quali il presidente Napolitano si è indignato. E anche con lui mi scuso". Intanto continua la polemica fra Lega Nord e governo, dopo che Roberto Maroni ha escluso le dimissioni di Calderoli. "Così facendo Maroni è correo dell'insulto al ministro Kyenge", fanno sapere da Palazzo Chigi.
"Sono un vicepresidente di opposizione. Avrei dovuto rispondere solo a chi mi ha votato ma sarei stato pronto a dimettermi se le forze politiche me lo avessero chiesto", ha proseguito Calderoli. "Se ci fosse stata una altissima maggioranza dei capigruppo a dirlo, ma così non è stato", ha aggiunto.
Sul caso è intervenuto anche Roberto Maroni, che ha tagliato corto: "Per me è una questione chiusa, l'ho già detto ieri".
Il sindaco del comune dove vive Calderoli si dissocia - "Colgo l'occasione per invitarla nel nostro Comune, per dare un segno distintivo che dimostri quanto il Paese Italia e il paese Mozzo accettino i diversi punti di vista, ma non gli insulti personali, quali quelli pronunciati dall'onorevole concittadino". L'invito rivolto al ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, arriva da Paolo Pelliccioli, sindaco di Mozzo, comune alle porte di Bergamo dove vive il senatore leghista Roberto Calderoli. Dopo l'episodio di sabato sera a Treviglio, il primo cittadino ha voluto subito inviare una mail al ministro Kyenge, alla quale farà presto seguito una lettera ufficiale di scuse, con l'invito a visitare Mozzo. "Ho voluto scrivere subito al ministro - spiega il sindaco Pelliccioli - per dimostrarle tutta la solidarietà del Comune di Mozzo, che si dissocia totalmente dall'insulto del concittadino Calderoli". Un'azione che, secondo il primo cittadino, "vuole fare chiarezza sulla spiacevole vicenda, affinché Mozzo non venga associato a un comune razzista".
Grillo: "Offese alla Kyenge per distrarre dal caso Ablyazon"- Il caso Kyenge "ha messo in secondo piano un episodio gravissimo, la deportazione di una mamma e della sua bambina in Kazakistan. Forse non è stata una coincidenza". Così Beppe Grillo sul suo blog interviene sulle offese del senatore della Lega al ministro Ce'cile Kyenge. "L'indignazione non puo' essere a corrente alternata. Usata dai media a comando, come distrazione di massa'', aggiunge il leader del M5S.