CASO INTERNAZIONALE

Ablyazov, Alfano: "Nessuno è stato informato"

Il ministro dell'Interno al Senato: "In nessuna fase della vicenda i funzionari italiani hanno avuto informazione alcuna che Ablyazov fosse un rifugiato politico e non un latitante"

17 Lug 2013 - 11:59
 © LaPresse

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"Sono qui per riferire di una vicenda di cui non ero stato informato, così come non è stato informato alcun ministro". Lo ha detto  Angelino Alfano intervenendo al Senato sul caso Ablyazov. E aggiunge: "In nessuna fase della vicenda i funzionari italiani hanno avuto informazione alcuna che Ablyazov fosse un rifugiato politico e non un latitante. Inoltre non è mai stata presentata domanda d'asilo da parte della Shalabayeva".

Nel corso dell'intera istruttoria, il ministro Alfano ha riferito al Senato riportando il testo della relazione del capo della polizia Alessandro Pansa. Ha quindi spiegato: "Sono qui perché non succeda più che un ministro dell'Interno e un intero governo non vengano informati di una vicenda" così delicata, ha aggiunto Alfano, anticipando che la relazione di Pansa sarà resa pubblica al termine dell'informativa urgente e specificando che "le espulsioni non vengono segnalate al ministro".

Il ministro quindi si è rivolto al capo della polizia: "Ho chiesto al capo della polizia una riorganizzazione complessiva del dipartimento della Polizia di Stato, a cominciare dalla direzione centrale dell'immigrazione. Ho accettato le dimissioni del mio capo di gabinetto e proposto l'avvicendamento del capo della segreteria del dipartimento".

Il giallo della richiesta di asilo politico - Nel corso dell'intera istruttoria, Angelino Alfano ha riferito che "non risulta che Alma Shalabayeva o i suoi difensori abbiano mai presentato o annunciato domanda di asilo, pur avendone la possibilità, né è risultato che la cittadina kazaka abbia mostrato o affermato di possedere un permesso di soggiorno rilasciato da Paesi Schengen, cosa che hanno fatto i difensori solo in sede di ricorso contro il provvedimento". Questione diversa invece per le sorti del cognato della kazaka. "Il cognato di Alma, portato all'ufficio immigrazione della Questura di Roma, ha riferito di essere in possesso di un permesso di soggiorno lettone - ha continuato il ministro - Verificata la fondatezza di quanto detto, è stato rilasciato. Alma non mai detto di avere lo stesso documento"

Alcuni stralci della relazione di Pansa - Da quanto appreso, alcuni stralci della relazione del capo della polizia Alessandro Pansa, nella vicenda: "si è data importanza alla sola ricerca del latitante", mentre è mancata "l'attenzione ad una verifica puntuale e completa su tutto il rapporto innescato dalle autorità kazake. E' stata attentamente seguita e comunicata nel suo esito negativo il 29 maggio dai vertici del Dipartimento della Pubblica sicurezza al Gabinetto del ministro. E' mancata in quel momento però - lamenta il capo della polizia - l'attenzione ad una verifica puntuale e completa su tutto il rapporto innescato dalle autorità diplomatiche kazake che, avendo coinvolto direttamente il Gabinetto del ministro, avrebbero dovuto essere seguite in tutte le fasi del loro rapporto con gli organismi territoriali, a cui è demandata la mera operativita" che ha coinvolto direttamente il Gabinetto del ministro. E' quanto si legge nella relazione Pansa secondo quanto si apprende da fonti del Viminale.



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