L'esame in Aula, previsto per venerdì 26 luglio, salta al primo agosto per dare la priorità al disegno di legge costituzionale sulle riforme
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Non sarà in Aula il 26 luglio, come previsto, il ddl che abolisce il finanziamento diretto ai partiti. La commissione ha infatti deciso di esaminare il testo contestualmente al ddl sulle riforme, cui viene però data la priorità, in modo da portarlo in Aula il 29 luglio. Per il ddl sul finanziamento ai partiti, il termine slitta al 1 agosto.
Nel corso di un ufficio di presidenza durato circa due ore in commissione, con un duro confronto tra maggioranza e opposizione, si è deciso di procedere contestualmente sui due ddl su riforme e finanziamento ai partiti, entrambi del governo, che sono in esame, dando però la priorità al testo sulle riforme. In questo modo si permetterà l'approdo in Aula entro lunedì 29 luglio, come da calendario, consentendo che si completi la prima lettura della Camera entro la pausa estiva, tenendo conto del fatto che si tratta di una legge costituzionale e devono quindi poi passare tre mesi prima della seconda lettura.
Per dimostrare la volontà di approvare in commissione anche il ddl che abolisce il finanziamento ai partiti entro l'estate, però, è stato fissato al primo agosto il termine per l'esame di quel provvedimento, che sarebbe dovuto essere in Aula già venerdì 26 luglio. M5S e Sel hanno chiesto con forza di rispettare i tempi e votare prima gli emendamenti al ddl sul finanziamento ai partiti, domandando che l'ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali si pronunciasse con un voto su questo punto. Ma i gruppi della maggioranza hanno accolto l'indicazione del governo a dare priorità al ddl costituzionale sulle riforme.
I tempi, ad ogni modo, restano stretti. Per questa ragione la commissione Affari costituzionali è convocata in seduta notturna questa sera, trenta minuti dopo il termine dei lavori in Aula.