Il vice-ministro rompe un tabù della sinistra. Epifani: "L'evasione fiscale si batte": Camusso: "Grave errore politico"
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Il vice-ministro Stefano Fassina si smarca dalla sinistra storica parlando per la prima volta (a un convegno di Confcommercio) di "un'evasione fiscale di sopravvivenza", parole più consone a Tremonti che non al suo maestro Visco. Elogi da Lega e Pdl, attacchi da sinistra per Fassina, a partire da Camusso e Colannino. Epifani: "La linea Pd è quella che l'evasione si combatte. Fassina è stato equivocato".
Le parole del vice-ministro - ''Senza voler strizzare l'occhio a nessuno - ha detto Fassina - senza ambiguità nel contrastare l'evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno". Insomma questa "evasione da sopravvivenza", "non e' una questione di carattere prevalentemente morale", come vorrebbero certi stereotipi di sinistra; piuttosto dipende da una ''pressione fiscale insostenibile", perché "c'e' una relazione stretta tra la pressione fiscale, la spesa e l'evasione".
I favorevoli - Apprezzamenti giungono dal Pdl, con Stefania Prestigiacomo e Osvaldo Napoli ("Fassina non e' diventato berlusconiano o eretico. Semplicemente e' atterrato nella realta' italiana"). Fuori dal mondo politico Giuseppe Bortolussi, leader della Cgia di Mestre dà ragione al viceministro: ''c'e' anche una evasione di sopravvivenza legata alla difficile situazione economica, ma essa e' anche dovuta ad un carico fiscale che ha raggiunto un livello non piu' sopportabile''.
I contrari - Proprio da sinistra si alzano le critiche: Colaninno, che ha sostituito Fassina come responsabile economico del Pd, pur senza nominare il vice-ministro, mette i puntini sulle i: "Se si pagano troppe tasse - spiega - se mancano le risorse per fare investimenti e sostenere l'occupazione bisogna ricordare che la colpa e' anche, per larga parte, di decenni di assuefazione a nero e sommerso che hanno prodotto danni incalcolabili a cittadini, imprenditori onesti". "Questa non è una battuta infelice, ma e' un drammatico errore politico", ha detto seccamente Susanna Camusso. E anche il segretario dell'Ugl, Giovanni Centrella, ha sottolineato come ''c'e' una gran parte della popolazione che non puo' evadere neanche per sopravvivere ed è da sempre costretta a pagare le tasse, fino ad indebitarsi'': i dipendenti, appunto.
Corre in difesa, invece, il vice ministro Antonio Catricala'. Nessun incoraggiamento all'evasione, dice. ''Nelle stesse parole del viceministro si diceva rafforziamo il contrasto all'evasione''. E aggiunge: la storia stessa di Fassina parla per lui.