Sulla legge sull'immigrazione il ministro spiega che ci sono "aperture da diversi gruppi politici"
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"Sulla rivisitazione della legge Bossi-Fini ci sono aperture da parte di diversi gruppi politici per andare verso una riforma". Lo ha annunciato il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, a margine di un'iniziativa a Reggio Calabria. "Credo che questa legge vada rivista - ha spiegato il ministro - perché noi dobbiamo avere un approccio basato sulla persona".
"Il percorso - ha aggiunto, riferendosi alla chiusure prospettate dalla Prestigiacomo - si fa anche con chi la pensa diversamente e quindi ci sarà la possibilità di sedersi tutti allo stesso tavolo dove ognuno di noi può dire la sua, come per il percorso che è stato avviato per la cittadinanza che felicemente sta andando avanti mettendo a confronto tutte le opinioni e tutte le forze politiche. Lo stesso si deve fare con la legge Bossi-Fini".
Rispondendo a Forza Nuova, secondo cui con l'applicazione dello ius soli l'Italia diventerebbe la sala parto dell'Africa, il ministro ha quindi tagliato corto: "Quello è il pensiero di Forza Nuova, che ha tutto il diritto di dire la sua, ma credo che la popolazione di questo Paese alla fine sceglierà la via più giusta".
La discussione sull'immigrazione, inoltre, secondo la Kyenge sarà anche un modo per risolvere la questione dei clandestini: bisogna, per il ministro, "sostenere un processo di democrazia e di pace andando ad agire sul piano internazionale, sia da un punto di vista di politiche per sostenere la democrazia sia per l'accoglienza, non solo dell'Italia ma di tutta l'Europa. Solo così arriveremo a poter uscire da questa crisi". "Abbiamo parlato per tanti giorni - ha concluso - di sbarchi e di accoglienza. Penso che il punto sul quale dobbiamo concentrare la nostra attenzione è anche un altro: le cause di questi sbarchi. La possibilità di tornare a parlare di diritti umani, del sostegno che l'Italia, altri Paesi e la Comunità internazionale devono avviare in maniera diffusa".